venerdì 21 maggio 2010

Acqua criticità e possibilità di investimento


La superficie terrestre è per il 71 % coperta d'acqua; di questa circa il 97,5 e costituita da acqua salata, la rimanente percentuale ovvero il 2,5 % è acqua dolce.

Il 69 % circa dell'acqua dolce è ubicato nei ghiacciai e nei nevai perenni, il 30 % si trova nel sottosuolo e solo l'1% scorre in superficie sotto forma di fiumi e laghi.

L'irrisoria quantità d'acqua localizzata nei fiumi e nei laghi, potenzialmente utilizzabile, è distribuita in modo fortemente diseguale sulla superficie terrestre, Canada e Siberia ne hanno in abbondanza mentre nel nord Africa vi è una carenza cronica.

Attualmente circa un miliardo e mezzo di persone non hanno accesso all'acqua potabile su un totale complessivo di quasi 7 miliardi di popolazione globale, 2,4 miliardi non hanno a disposizione impianti fognari adeguati e circa 1 persona su 3 non beneficia di alcun sistema di depurazione delle acque di scarico.

Il 40% della popolazione del pianeta vive in 80 paesi classificati come aridi o semiaridi e le proiezioni demografiche prevedono che nel 2050 in quelle zone vivrà il 65% della popolazione stessa.

Nei paesi in via di sviluppo il 90% dell'acqua di scarico viene riversata nei torrenti e nei fiumi provocando oltre 250 milioni di malati all'anno; studi dedicati alla problematica sono indirizzati ad un aggravamento esponenziale della situazione attuale.

Le cause di questo disastro sono molteplici ma le principali sono dovute ad una concatenazione di eventi quali il costante aumento della popolazione mondiale che comporta una maggiore richiesta di risorse; l'inquinamento riduce ulteriormente le risorse a disposizione contaminandole e il riscaldamento globale crea gravissime ripercussioni sull'assetto idrico del pianeta.

L'acqua sta diventando un bene raro, prezioso e in analogia con il petrolio, causa di conflitti; esempio classico fu il bombardamento fatto dagli israeliani sulla diga in costruzione sul fiume Yarmuc (affluente del Giordano in Giordania), per prevenire possibili riduzioni della portata idrica di quest'ultimo e l'occupazione delle alture del Golan da cui si controlla il bacino superiore del Giordano.

Nelle zone più aride, la questione idrica serve ad alimentare la propaganda dei regimi nazionalistici; l'acqua si è trasformata in obbiettivo strategico da utilizzare per colpire e indebolire gli avversari.

Mezzi di comunicazione di massa e politici diffondono l'idea che finché l'acqua è un bene sociale e non economico vi saranno sempre più sprechi e sempre meno risorse disponibili, dunque la panacea di tutti i mali è la privatizzazione delle risorse idriche.

Considerare l'acqua come un bene economico vuol dire trasformarla in un oggetto con il quale si possono fare soldi, tanti soldi, tutti hanno bisogno d'acqua, tutti, se la vogliono, devono comperarla.

La grande corsa alle privatizzazioni dai servizi di distribuzione, potabilizzazione riciclaggio è cominciata.

Le principali aziende beneficiarie delle privatizzazioni in atto a livello globale potranno essere:

Geberit (clicca qui) - impiantistica di scarico, adduzione idrica e riscaldamento;

Nalco Holding (sito) servizi di raffinazione e lavorazione di prodotti petrolchimici, trattamento ed impiantistica idrica, trattamento dei fluidi.

ITT Corporation (clicca qui) società di Engineering, un colosso da 40 mila dipendenti che operano in tutti i continenti in varie business unit, principalmente sistemi di difesa (58% dei ricavi), la costruzione di impianti per gestione di acqua e liquidi (31%), e controllo delle acque e dei corsi (11%); qui non trattandosi di una “utilities” la crisi si è fatta sentire: il fatturato del 2009 – 10.904 mln di $ - rispetto al 2008 ha registrato un calo del 7% principalmente imputabile alla Business Unit legata alla costruzione di impianti per la gestione di acqua e liquidi, in calo del 14%; l'utile operativo ha registrato una perfomance ancora peggiore del fatturato: il calo Y/Y è stato di circa il 33%.

Danaher Corporation (clicca qui), bisognerebbe scrivere pagine su pagine di quello che produce sia di componentistica che che strumentazioni per il settore acqua ad ogni buon fine potete vedere il bilancio cliccando qui;

Veolia (clicca qui), è una big utilities; è francese ed è quotata sia al Nyse che nel listino francese, territorialmente è presente in Francia, Europa, Nord America, Asia.

I numeri sono da big: valore della produzione si aggira intorno ai 35 mld di euro, l'utile del 2009 è stato di 584 mln in aumento rispetto al 2008 del 44% performance ottenuta anche grazie ad un piano di risparmio sui costi.

Le business unit “veoliane” riguardano l'acqua (36% dei ricavi), servizi ambientali (26%), servizi energetici (21%) e trasporti (17%).

United Utilities (clicca qui) è una società del Regno Unito

Trattandosi di utilities il discorso è identico come per Acqua America: osservando il bilancio, a settembre 2009, non si può fare altro che constatare il mantenimento degli indicatori: i ricavi - circa 769 mln di - hanno registrato un incremento di circa il 2% e l'utile finale si è mantenuto costante a 348 mln di .

Dimensionalmente parlando non si tratta di un colosso nel suo settore.

Acqua America (clicca qui) nyse WTR; il bilancio non è stato minimamente scalfito dalla crisi, anzi il bilancio di questa società che fornisce servizi idrici a 3 milioni di persone in 14 stati degli USA, ha tutti gli indicatori di bilancio – dai ricavi all'utile finale – in continuo progresso fin dal 2005.

Il 2009, confrontato col “prior year” 2008 fotografa una costante crescita – ricavi + 6,9% - utile netto +6,6% - una situazione sana che in altri business è stato difficile riscontrare dall'ultimo trimestre del 2008, periodo in cui è esplosa la crisi finanziaria mondiale dal quale abbiamo visto risultati in tensione e decisa flessione.

La società ha registrato nel 2009 un valore della produzione di circa 670 mln di dollari, circa 510 mln di euro, non è quindi un colosso del settore: le nostre Hera ed Iride fatturano rispettivamente circa 4,2 miliardi e 2,5 miliardi di euro.

Kurita Water industries (sito) Kurita, giapponese, è una società di engineering impegnata nel business della costruzione di impianti per la gestione dell'acqua e dell'ambiente (water and environmental management) sotto vari aspetti, sopratutto industriale.

I numeri hanno registrato Y/Y un calo, sono comunque da colosso: in dollari il fatturato nel 2009 è stato di 2,033 mld (in calo del 2,5%) e l'utile finale di 166 mln in calo 11%.

domenica 14 marzo 2010

Lavori in corso

Tolte le ragnatele dell'oblio, grandi pulizie di primavera in corso, pian piano si riparte, si riapre.

lunedì 9 giugno 2008

La bolla e il declino


Ovviamente si parla di petrolio, è la moda del momento, la maggioranza degli analisti prevede una discesa dei prezzi, qualche rara voce “fuori dal coro” di contro, crede in ulteriori rialzi, insomma si dice il tutto ed il contrario di tutto.

Un barile di petrolio contiene convenzionalmente circa 159 litri di greggio che pesano all'incirca 135 Kg.

Un barile di petrolio può essere trasformato mediante la sua lavorazione in 70 Kg di materie plastiche quali PET, PVC ecc. o in alternativa carburanti (50 litri di benzina o di gasolio) o altri prodotti.

Attualmente la lavorazione del petrolio viene così ripartita: carburanti 55% (23% gasolio, 22% benzina, kersonene, gpl, ed altri 10%); olii combustibili 20% (per utilizzo industriale e produzione elettrica); gasolio per riscaldamento 10%; la restante percentuale viene ripartita in misura variabile per la produzione di bitumi, asfalti, lubrificanti, materie plastiche ed altro.

E un dato di fatto che l'utilizzo del petrolio ha mutato in tutto il mondo l'economia, lo stile di vita e di conseguenza le strutture politico sociali.

Il petrolio purtroppo è una risorsa limitata non rinnovabile; la sua domanda e il suo impiego hanno una crescita esponenziale; annualmente si consumano circa 26/28 miliardi di barili all'anno a fronte di nuove scoperte per circa 6 miliardi e queste ultime sono in vistoso calo.

Il 90% dell'energia primaria viene prodotta da combustibili fossili e il petrolio fa la parte del leone con il 40% circa seguito poi dal carbone con il 23%, dal gas naturale 21% e e a seguire altre risorse minori.

Secondo i principi basilari del mercato economico se i prezzi salgono vuol dire che “la domanda eccede l'offerta”. Le cause dell'aumento di “domanda” sul mercato sono molteplici ma sostanzialmente la principale, diventata ormai luogo comune, è quella di considerare la “Cina” come la principale responsabile della situazione aggiungendo svariate argomentazioni a sostegno di questa teoria.

Russia, Venezuela, Messico ed altri stati con grandi riserve di combustibili fossili preferiscono estrarli e raffinarli in proprio favorendo così i consumi interni rispetto ai guadagni che ricaverebbero con la vendita del prodotto grezzo alle multinazionali estere.

L'intera area geografica del Golfo Persico è diventata completamente dipendente dall'esportazione del petrolio e l'enorme afflusso di denaro proveniente dalla vendita dell'oro nero ha portato benessere generalizzato; solo 50 anni fa la cultura e l'economia in quell'area geografica era di tipo nomade e il tasso di crescita della popolazione minimo, oggi la ricchezza ha portato benessere generalizzato e un aumento un vertiginoso delle nascite.

Al ritmo attuale negli Emirati Arabi si prevede il raddoppio della popolazione tra 9,6 anni e attualmente metà della popolazione araba è sotto i 20 anni.

L'utilizzo del petrolio e della meccanizzazione combinati con l'ingegneria genetica hanno reso possibile una rivoluzione epocale nell'agricoltura, si è aumentata la produttività, si sono ampliate le superfici coltivabili rendendo possibile la coltivazione anche su grandi aree e si sono abbattuti i costi di gestione.

E venuto meno il principio millenario della “rotazione delle culture” e mediante l'utilizzo di concimi, fertilizzanti e pesticidi per rigenerare il terreno si è sviluppata massicciamente la coltivazione intensiva.

L'effetto è stato quello di avere maggiore disponibilità di cibo e “a cascata” il benessere così ottenuto ha favorito l'incremento demografico della popolazione; il rovescio della medaglia è la totale dipendenza dai combustibili fossili per poter mantenere la produttività attuale. In sintesi questa frase si adatta al concetto "L'agricoltura moderna consiste nell'uso della terra per convertire il petrolio in cibo". ( Bartlett 1978)

Un trend primario, secondo la teoria di Charles Dow, e composto da tre fasi “accumulazione, partecipazione e distribuzione”, analogamente anche il petrolio vive seguendo questa legge economica; il problema è cosa potrà succedere nel transitare dalla fase di partecipazione a quella di distribuzione cioè poco prima e dopo il “picco di produttività del petrolio”.

Il petrolio c'è ma non si riesce a estrarne di più, la popolazione nell'area mediorientale dei paesi esportatori dell'oro nero continua a crescere ma in rapporto vi sono meno risorse da destinare al sociale e moltissimi programmi di sostegno quali assistenza sanitaria a basso prezzo, pubblica istruzione ed altri devono essere tagliati e o rivisti per mancanza di fondi; l'aumento di prezzo del barile compenserà in parte l'effetto negativo delle minori entrate che nella fase successiva crolleranno in maniera esponenziale quando i pozzi inizieranno a prosciugarsi. La popolazione, nel frattempo ha continuato a crescere grazie alla prosperità e al miraggio di tempi sempre migliori, si troverà in grossa difficoltà e il malcontento creerà instabilità politica e disordini sociali.

L'aumento del prezzo del petrolio e dei combustibili fossili produrrà nei paesi importatori una serie di “effetti a catena” e primo sarà l’aumento dei prezzi dei generi alimentari di prima necessità.

La parte più povera del pianeta, già con scarsissime risorse alimentari a disposizione grazie agli aiuti umanitari, vedrà questi ultimi ridursi sensibilmente a causa dell’aumentare dei prezzi; in questi stati le popolazioni dapprima inizieranno a guerreggiare tra le diverse etnie poi, per non morire letteralmente di fame, inizieranno a dar via a imponenti flussi migratori verso le nazioni più ricche.

Quivi giunte queste masse saranno emarginate dalla società e finiranno per alimentare delinquenza, turbative sociali e instabilità politica.

La crescita della popolazione, negli stati le cui economie dipendono dall’importazione del greggio sarà stabile o addirittura negativa, ma di fatto lo spropositato afflusso di immigrati determinerà di riflesso l'aumento della popolazione.

Il continuo aumento del prezzo del petrolio metterà in ginocchio il sistema produttivo agricolo, le aziende più deboli avranno dei costi di gestione non più sostenibili e non più “convenienti” per cui falliranno o cesseranno l’attività; sui mercati vi sarà una costante diminuzione di prodotti alimentari il cui costo crescerà a dismisura e tornerà lo spettro della fame nelle popolazioni.

Si verrà a creare un sempre maggiore divario tra le classi sociali, maggiore insicurezza, si rafforzerà l'oltranzismo religioso e la totale instabilità politica.

Il tracollo, a livello globale, si verificherà quando i terreni agricoli ormai impoveriti da anni di coltivazioni massicce e intensive non verranno più sostenuti da fertilizzanti e ammendanti collassando e diventando improduttivi.

domenica 18 maggio 2008

Trenitalia


In occasione della mia partecipazione all’ITF di Rimini prenoto il treno Eurocity 143 in partenza da Genova Principe alle 13.19 ed in arrivo a Milano centrale alle ore 14.50 per poi cambiare treno e prendere l’Eurostar 9419 in partenza sempre da Milano centrale alle ore 15.05 e arrivo a Rimini alle ore 17.50.
Il primo treno (l’eurocity) arriva a Genova con 25 minuti di ritardo e parte poco dopo per arrivare a Milano con un’ora di ritardo; coincidenza saltata e come motivazione addetta dal personale è stata colpa del ritardo patito nella tratta francese (domanda e i 40 minuti persi nella tratta Genova Milano?).
Gia questa motivazione oltre al fatto di aver perso la coincidenza indispone ma il meglio purtroppo doveva ancora accadere.
Come da regolamento all’arrivo bisogna recarsi in presso l’ufficio assistenza al pubblico, farsi apporre un timbro sul biglietto per poter poi prendere il primo treno utile per la destinazione finale.
Nello specifico dopo una coda di 10 minuti finalmente il mio turno, come da manuale l’impiegato riferisce che posso prendere il primo treno utile per la mia destinazione omettendo di avvisarmi che ho diritto ad un rimborso; ma alla specifica domanda “chi mi rimborsa la differenza? un biglietto Eurostar costa di più di un biglietto ordinario” mi sento rispondere che dovrò recarmi presso un altro sportello, farmi annullare il biglietto e contestualmente farne un altro e ricevere così la differenza o in alternativa tentare di prendere il primo treno utile e rinunciare al diritto del rimborso.
Noto e rimarco l’estrema scorrettezza di tale procedura; il tutto depone a favore della malafede del “sistema” che sfrutta l’ignoranza del cliente per ottenere una “mancia” (per non usare altre parole più forti) non dovuta e ingiustificata.
Si paga di più per avere il diritto ad un disservizio e conseguente disagio.
Per la cronaca sono arrivato a Rimini alle 20.40 anziché alle 17.50 con quasi tre ore di ritardo.
Viaggio di ritorno; Rimini Genova.
Partenza alle ore 18.09 su treno Eurostar con destinazione Voghera alle ore 20.47 ; il treno viaggia in perfetto orario e tutto sembra scorrere bene; giunti in prossimità della stazione di Broni succede l’ignoto, il treno si pianta e si ferma (ovviamente ai viaggiatori non è dato sapere il perché), riparte lentamente dopo una ventina di minuti.
Come sopra salta la coincidenza, l’Intrecity Plus Meneghino in partenza alle ore 20.55 da Voghera era bello e fumato; a questo punto rimane il treno regionale 2525 che prendo per il “rotto della cuffia” altri 5 minuti di ritardo e si sarebbe perso pure quello.
Il treno è strapieno, tanto che per far posto hanno dovuto “declassare” una carrozza di prima classe.
La carrozza è lurida tanto che fa quasi schifo sedersi, il poggiatesta è l’apoteosi del lerciume, i sedili hanno una patina scura di sporco su cui si evidenziano macchie dei più disparati tipi e origini, il pavimento è un vero porcile (qui la colpa non è solo delle ferrovie anche se da parte loro una spazzata ogni tanto non farebbe male).
La prima cosa che penso è perché qualche azienda produttrice di detersivi non fa produrre uno spot pubblicitario tentando la sfida impossibile cioè pulire e smacchiare i sedili e i poggiatesta.
Finalmente si parte, ma dopo pochi chilometri succede di nuovo “l’imprevisto”, nella carrozza in cui mi trovavo salta la corrente elettrica e alla prima stazione (Arquata Scrivia) ulteriore sosta; dopo alcuni vani tentativi di rimessa in funzione dell’impianto elettrico veniamo invitati a spostarci sulle altre carrozze in quanto non si può viaggiare a luci spente.
Finalmente dopo tanto si arriva a Genova alle 23.20…. in ritardo con supplemento.
P.S.
Alcuni suggerimenti per le Ferrovie:
- se non siete capaci di rispettare gli orari modificateli e correggeteli con quello che siete capaci di fare in modo che il cliente non si senta preso in giro;
- fate manutenzione ai treni, sono dei vero rottami, date una pessima idea all’ospite che viaggia in queste condizioni ovvero date l’idea di essere ferrovie da terzo mondo;
- pulite i treni; quelli in cui ho viaggiato erano dei porcili;
- tenete un rapporto di maggiore correttezza nei confronti del cliente, evitate i sotterfugi per raggranellare soldi e semplificate le cose (ad esempio se un controllore a bordo emette un biglietto non si capisce perché non possa anche certificare un ritardo per il rimborso da incassare in una qualsiasi stazione ferroviaria italiana) ne guadagnate in immagine e a seguire anche i vostri utili ne trarranno profitto.

mercoledì 23 aprile 2008

Industriali

Industriali: e un settore fondamentale dell’economia e la lettura delle trimestrali di alcune società può dare degli ottimi spunti su quello che potrebbe accadere a livello economico nei prossimi mesi.

Il 18 aprile è uscita la trimestrale di Catepillar (CAT) la potete leggere cliccando qui alla voce 1Q08.

Scrivo di questa società per diversi motivi in quanto non fa solo macchine per movimento terra o “escavatori” ma produce attrezzature minerarie, motori, turbine, generatori, carrelli elevatori, componentistica varia il cui impiego spazia dal navale all’agricolo, ha una sua finanziaria e una sua rete distributiva. I dati di questa azienda fanno capire che in Nord America vi è stato un calo della richiesta e l’outlook o previsione per il 2008 è negativa (probabile stagnazione di domanda); di contro all’estero la domanda è rimasta alta ed ha avuto un incremento e la previsione è di un ulteriore incremento. E’ un possibile segnale che in “soldoni” dice “quest’anno l’economia statunitense è in frenata/declino; all’estero in particolare nell’area BRIC (Brasile Russia India e Cina) si continuerà a correre.

United Tecnologies (UTX) multinazionale composta da più aziende fornisce prodotti e servizi industriali e aerospaziali; il gruppo “OTIS” produce ascensori, scale mobili, sistemi di ventilazione e refrigerazione sia residenziali e/o commerciali - industriali; il gruppo “UTC” produce sistemi di sicurezza di vario genere in particolare nel settore antincendio; il gruppo Pratt and Whitney produce propulsori e turbine sia industriali che aereonautiche; il gruppo Hamilton Sundstrand produce generatori di energia, componentistica varia, pezzi di ricambio per industria aerospaziale ed infine il gruppo Sikorsky produce elicotteri sia militari che civili e componentistica settoriale dedicata.

Anche questa società ha già redatto la trimestrale che potete leggere qui.e come previsione di mercato è sostanzialmente simile alla precedente.

Entrambe le aziende sono molto esposte come vendite all’estero per cui nella lettura delle trimestrali bisogna tenerne conto e comunque fanno capire che la domanda di infrastrutture a livello globale rimane alta.

Corning (GLW) il principale produttore di vetri e ceramiche per l’industria elettronica e per le telecomunicazioni; produce lampadine, display, filtri catalitici, apparecchiature vitree per laboratori medico scientifici, fibre ottiche ecc.Trimestrale in uscita il 29 aprile (qui al link).

Diodes (DIOD) produce componenti elettrici ed elettronici, diodi, semiconduttori, transistor, alternatori elettrici, regolatori di tensione wafer di silicio ecc. Trimestrale in uscita l’8 maggio (qui al link).

Itron (ITRI) azienda leader nella fabbricazione di apparecchiature per la raccolta la lettura e l’analisi dati di elettricità, gas e acqua. Trimestrale in uscita il 30. aprile (qui al link).

Joy Global (JOYG) azienda che produce apparecchiature dedicate per l’estrazione dei minerali dalle miniere sia cielo aperto che in galleria, la cui trimestrale è uscita il 6 marzo (cliccare qui) e l’outlook di crescita a prima vista è positivo.(Mi riservo di studiarla meglio l’ho solo scorsa velocemente).

Per finire il discorso sul comparto industriale cito un’altra azienda la cui trimestrale è utile per capire come sarà l’economia nei mesi a venire: Fuel Tech (FTEK) azienda che fornisce prodotti per l’ottimizzazione dei sistemi di combustione, la purificazione dei gas di scarico e l’abbattimento di emissioni nocive. Qui report annuali.

martedì 15 aprile 2008

Trimestrali chiavi di lettura


Inizio con il comparto bancario; il primo aprile il colosso bancario UBS ha emesso un profit warning (cliccare qui per leggere il testo completo) in cui “prevede una perdita netta di competenza degli azionisti UBS pari a circa CHF 12 miliardi in seguito alle svalutazioni di circa USD 19 miliardi su posizioni legate al mercato immobiliare statunitense.”

Il 17 aprile uscirà la trimestrale di Merril Lynch (MER) settore finanziario e il giorno dopo quella di Citigroup (C) settore bancario. I dati che usciranno forniranno un primo tassello del puzzle americano.

Il settore trasporti è un altro punto critico del sistema economico; un suo rallentamento significa che vi è una minore richiesta di merci. Il comparto è strettamente legato al prezzo dei carburanti e più costa il carburante più costerà il trasporto di merce con ovvie ripercussioni sul mercato.

Trasporto aereo: si è appena effettuata la fusione tra le 2 più grandi compagnie aeree la Delta Air Lines (DAL) e la Northwest [NWA] (news qui) e da pochi giorni un’altra compagnia la ATA airlines è passata in chapter 11 (cliccare qui per saperne di più sul cp 11). Consiglio di non seguire questa branca dei trasporti ma di concentrasi su altre aziende decisamente più indicative della salute economica americana.

Trasporti terresti: due aziende da monitorare le cui trimestrali andranno analizzate a fondo.

J B Hunt Transport Services (JBHT) la più grande impresa di autotrasporto la cui trimestrale è uscita ieri sera e da segnali di difficoltà. Per correttezza preciso che non ho ancora avuto il tempo di analizzarla ma a naso non mi sembra eccezionale (cliccare qui alla voce quarterly earning, la prima in alto).

UPS (UPS) multinazionale dei trasporti ha recentemente stimato un taglio profitti del 10% per il primo trimestre. (clicca qui per leggere la news). Trimestrale attesa il 30 aprile.

Trimestrali chiave di lettura -prologo


Il 7 aprile è iniziata la stagione delle trimestrali americane e la prima ad essere pubblicata è stata quella di Alcoa (AA) il colosso dell’alluminio qui la trimestrale.

Il periodo delle trimestrali rappresenta, da sempre, un momento tipico di incertezza del mercato e la lettura di alcune di esse è un ottimo indicatore della “salute economica del paese”; nello specifico se lette bene e fra righe, danno indicazioni su ciò sarà l’economia americana nei prossimi mesi.

Il quadro che si percepisce attualmente è a due facce, la prima, dalle tinte fosche, con un’economia traballante e vicina alla recessione, con i consumatori che spendono sempre di meno, con il petrolio che fa segnare sempre nuovi massimi, con i prezzi delle case in caduta libera e con una crisi finanziaria in atto di cui al momento non si vede via d’uscita.

La seconda faccia, data dalle statistiche governative, (ciccate qui), riporta il quadro di un’economia in rallentamento ma non in recessione, ad esempio pur essendoci dati negativi sull’occupazione, la spesa dei consumatori, al netto dell’inflazione, pur rallentando, è la più elevata di sempre.

Cliccando sull'immagine in alto a destra e osservando il grafico del titolo Wal Mart (WMT) la più grande catena di negozi di vendita al dettaglio si nota che dal 20 di agosto alla data odierna la quotazione ha avuto un incremento del 28,89 %.

Considerato l’andamento del titolo e dell’intero comparto tutto farebbe pensare tranne che siamo in una fase recessiva del mercato.

Uno sguardo più attento però rivela molte ombre e poche luci.

La tipologia di aziende quali Wal Mart, Procter e Gamble (PG) qui notizie finanziarie, e McDonald’s (MCD bilancio 2007) sono scarsamente indicative per dare segnali sullo stato dell’economia americana, perchè sono aziende che hanno alle spalle 2 decenni di benessere economico, piacciono agli azionisti ed ai fondi comuni; hanno avuto rendimenti nel ventennio trascorso (calcolando anche i dividendi) superiori al 14% contro una media dell’S&P 500 del 10 %.

Questo settore merceologico, inoltre, ha la peculiarità di essere l’ultimo a capitolare in caso di crisi economica.

Un inizio di crisi si potrebbe trovare nella lettura dei bilanci di queste società; ad esempio bisogna porre molta attenzione all’aumento del fatturato senza un corrispondente aumento degli utili.

Le statistiche governative vanno anche queste interpretate; ad esempio per avere un dato reale sui consumi personali pro capite bisognerebbe scorporare dai dati forniti le spese sanitarie e quelle assicurative (ogni mondo è paese … Istat docet);

Le trimestrali in uscita in questa e nella prossima settimana diranno molto sul reale stato dell’economia americana. La trimestrale odierna di Intel (INTC) non la reputo tra quelle “fondamentali” pure essendo definita canonicamente una “market mover” in quanto troppo soggetta a movimenti speculativi e non reali a livello economico.