mercoledì 30 maggio 2007

Cina esempio pratico di manipolazione di mercato

La Cina per dare una parvenza di "liberalizzazione di mercato" ha dato la possibilità alle banche e ai fondi cinesi (palesemente non al pubblico direttamente) di comprare azioni estere.
Le banche sono di proprietà dello stato quindi è una liberalizzazione fittizia che di fatto non cambia nulla ma ha i suoi vantaggi occulti.
La People's Bank of China (ovvero il governo cinese) obbliga le società cinesi che esportano all'estero ed incassano dollari a vendergli la valuta ricavata cambiandola in Yuan a tasso fisso.
Questa operazione viene effettutata per evitare che l'esportatore cambi all'estero i dollari in Yuan facendo di fatto cadere il valore del dollaro a vantaggio dello Yuan (che si apprezzerebbe), rendendo così non più vantaggioso l'acquisto di merce cinese.
Lo stato cinese, così continua a stampare miliardi di Yuan e a non avere inflazione perché i dollari non vengono spesi ma investiti in obbligazioni del tesoro americane ed azioni.
Investendoli sui mercati finanziari mondiali scaricano l'effetto inflattivo su questi mercati e, di fatto, sostengono il dollaro, tengono bassi i tassi di interesse e fanno salire le borse.
Mi chiedo fino a quando durerà questo giochino prima che il mercato esploda.

martedì 29 maggio 2007

Articolo di stampa estera

Ho trovato questo articoletto (clicca qui) che parla di tangenti e putacaso fra i protagonisti in negativo vi sono Romano Prodi (attuale Premier biografia) Massimo Tononi (sottosegretario al Ministero dell'Economia e Finanze biografia) e Mario Draghi (Governatore della Banca d'Italia a tal proposito leggere questa biografia non ufficiale). I nostri media palesemente se ne guardano bene dal divulgare certe notizie; o non le riportano affatto o, sempre che lo facciano, lo fanno con minuscoli trafiletti infilati nelle pagine interne.
In soldoni per chi non capisce l'inglese si dice che lo scandalo delle tangenti Siemens (leggere qui un articolo fatto a suo tempo ) si è allargato coinvolgendo la banca d'affari Goldman Sachs per transazioni sospette. Prodi è stato il referente di Goldman per 4 anni unitamente a Tononi e Draghi e fu uno degli artefici della vendita di Italtel da parte dell'IRI a Siemens Il problema è che questa transazione non sia del tutto pulita, a suo tempo vennero fatte delle indagini poi finite stranamente nel nulla.
Consiglio anche la lettura di questo articolo (clicca qui).

lunedì 28 maggio 2007

Banca d'Italia chi è il proprietario?

Qualche cosa non mi torna. Riporto i dati prima delle ultime aggregazioni bancarie sulle percentuali azionarie possedute dalle varie banche nazionali:

Banca Intesa 26,81%
San Paolo IMI 17,44%
Capitalia 11,15%
Unicredito Italiano 10,97%
Assicurazioni Generali 6,33%
INPS 5%
Banca Carige 3,96%
BNL 2,83%
Monte Paschi Siena 2,50%
Cassa Risparmio Firenze 1,85%
RAS 1,33%.
Altri soci minori visibili qui.

Facendo i conti della serva le percentuali post aggregazioni sono:

Gruppo San Paolo – Intesa 44,25%;
Gruppo Unicredito – Capitalia 22,12%

Leggendo qua e là fra i vari bilanci pubblicazioni e siti vari si nota che Banca Intesa è partecipata da Generali Assicurazioni che a sua volta ha il possesso di una quota di Banca d'Italia; sempre a riguardo dell'italianità degli istituti bancari tanto cara ai nostri politicanti Banca Intesa è partecipata dalla Francese Credit Agricole, Banca San Paolo è partecipata dagli spagnoli del Banco di Santander e putacaso vi è sempre una partecipazione di Generali Assicurazioni (in San Paolo). Capitalia ha fra i suoi azionisti l'olandese ABN Ambro e la Lybian Banck (appunto libica); ha il presidente e qualche altro personaggio indagato e coinvolto per i recenti crak finanziari. Appare evidente che già con questi pochi dati si nota uno scenario inquitante, torbido, bisognerebbe addentrarsi nei ruoli, nelle partecipazioni e correlazioni fra i vari possessori di Banca d'Italia, il ruolo “occulto” di Mediobanca e gli intrecci tra politica ed economia. Ho molti dubbi sulla trasparenza e sulla vigilanza di un sistema di controllo fatto in questa maniera.

giovedì 24 maggio 2007

Rimini ITF

Ho iniziato qualche anno fa ad operare in borsa dapprima alla "carlona" ovvero con nessuna cognizione di causa ma seguendo bovinamente lo sportellista bancario e le sue dritte, all'inizio andava bene poi improvvisamente il drammatico risveglio nel peggiore degli incubi: la famigerata bolla tecnologica. Fu un bagno di sangue.
Fedele ad un vecchio proverbio contadino che recita "le porte della stalla si chiudono quando ormai le vacche sono scappate" ho iniziato a studiare cercando di capire il perchè delle oscillazioni di mercato e a documentarmi su cosa comperavo. In questo modo ho conosciuto diversi trader, con alcuni è nata una sincera amicizia che dal virtuale si è spostata nella vita reale.
L'ITF di Rimini è stata una occasione per incontrarsi imparare qualche cosa di nuovo sul trading e confrontarsi; dipende da che approccio si da alla manifestazione, personalmente ho frequetato dei seminari tecnici estremamente interessanti, adatti al mio tipo di operatività tralasciando le frivolezze e quant'altro non consono al mio modo di affrontare la borsa.
Commento a parte su quanto regalato dalle varie Sim et "simila" ai potenziali clienti, di una abbondanza e sfarzo spaventosi, si variava dai giornali alle brochure pubblicitarie (sistematicamente poi cestinate dalla stragrande maggioranza dei frequentatori) da un lato; per passare alle penne biro di qualiasi tipo e qualità con borse tipo spiaggia sponsorizzate annesse, per concludere con giro pasticcini fino ai "miseri" tranci di pizza comprensivi di bottiglietta sponsorizzata dell'acqua minerale.
La banca/sim poi una volta acquisito il cliente quando questi (il cliente) verso natale va a chiedere un calendarietto o un'agendina omaggio viene trattato alla stregua di un barbone morto di fame.

mercoledì 23 maggio 2007

Intercettazioni telefoniche

Mi scuso per la latitanza ma impegni vari e problemi familiari hanno fatto si che abbandonassi un po il blog. Per iniziare consiglio la visione e l'ascolto di questo video di You Tube che apre scenari molto inquietanti su molte indagini. A dopo con un commentro sull'ITF di Rimini.

giovedì 10 maggio 2007

I.C.I. e verifiche fiscali

Pochi giorni fa mi è stata recapitata un avviso di accertamento sugli immobili che tradotto in italiano vuol dire una sanzione da pagare al comune di Genova relativa all'anno 2002.
Cosa è successo, semplice ero all'estero per lavoro e ho pagato il balzello ici con ben 4 giorni di ritardo rispetto alla data prevista e per questo sanzionato; 19,60 € più spese fisse 3,10 € più il balzello alle poste (ovviamente) + il tempo perso in coda aspettando il mio turno.
Leggendo fra le righe della cartella noto che è stato pure aggiunto l'arrotondamento di ben 27 centesimi non pagati allora più 3 centesimi di interessi maturati nel frattempo.
Considerazioni.
E' più semplice e redditizio, in quanto sono soldi sicuri e fanno “cassa”, fare i controlli formali ai contribuenti piccoli che fare controlli sostanziali, infatti per fare questi ultimi devono avere gente capace e preparata cosa che nel pubblico impiego non c'è o per lo meno è rarissimo trovarli.
Dimenticavo allora chiesi all'impiegato comunale di turno cosa dovevo fare per correggere l'errore di pagamento sull'ici (avvenuto in ritardo) e il solerte addetto allo sportello delle riscossioni mi rispose che non si poteva fare nulla in quanto avevo già pagato la seconda rata in ritardo per cui mi dovevo aspettare una sanzione. Cosa dire: complimenti per la preparazione professionale! Bastava mi dicesse che potevo fare il ravvedimento entro un mese pagando un piccolissima ammenda e tutto si sarebbe risolto. Non aggiungo ulteriori commenti.