mercoledì 23 aprile 2008

Industriali

Industriali: e un settore fondamentale dell’economia e la lettura delle trimestrali di alcune società può dare degli ottimi spunti su quello che potrebbe accadere a livello economico nei prossimi mesi.

Il 18 aprile è uscita la trimestrale di Catepillar (CAT) la potete leggere cliccando qui alla voce 1Q08.

Scrivo di questa società per diversi motivi in quanto non fa solo macchine per movimento terra o “escavatori” ma produce attrezzature minerarie, motori, turbine, generatori, carrelli elevatori, componentistica varia il cui impiego spazia dal navale all’agricolo, ha una sua finanziaria e una sua rete distributiva. I dati di questa azienda fanno capire che in Nord America vi è stato un calo della richiesta e l’outlook o previsione per il 2008 è negativa (probabile stagnazione di domanda); di contro all’estero la domanda è rimasta alta ed ha avuto un incremento e la previsione è di un ulteriore incremento. E’ un possibile segnale che in “soldoni” dice “quest’anno l’economia statunitense è in frenata/declino; all’estero in particolare nell’area BRIC (Brasile Russia India e Cina) si continuerà a correre.

United Tecnologies (UTX) multinazionale composta da più aziende fornisce prodotti e servizi industriali e aerospaziali; il gruppo “OTIS” produce ascensori, scale mobili, sistemi di ventilazione e refrigerazione sia residenziali e/o commerciali - industriali; il gruppo “UTC” produce sistemi di sicurezza di vario genere in particolare nel settore antincendio; il gruppo Pratt and Whitney produce propulsori e turbine sia industriali che aereonautiche; il gruppo Hamilton Sundstrand produce generatori di energia, componentistica varia, pezzi di ricambio per industria aerospaziale ed infine il gruppo Sikorsky produce elicotteri sia militari che civili e componentistica settoriale dedicata.

Anche questa società ha già redatto la trimestrale che potete leggere qui.e come previsione di mercato è sostanzialmente simile alla precedente.

Entrambe le aziende sono molto esposte come vendite all’estero per cui nella lettura delle trimestrali bisogna tenerne conto e comunque fanno capire che la domanda di infrastrutture a livello globale rimane alta.

Corning (GLW) il principale produttore di vetri e ceramiche per l’industria elettronica e per le telecomunicazioni; produce lampadine, display, filtri catalitici, apparecchiature vitree per laboratori medico scientifici, fibre ottiche ecc.Trimestrale in uscita il 29 aprile (qui al link).

Diodes (DIOD) produce componenti elettrici ed elettronici, diodi, semiconduttori, transistor, alternatori elettrici, regolatori di tensione wafer di silicio ecc. Trimestrale in uscita l’8 maggio (qui al link).

Itron (ITRI) azienda leader nella fabbricazione di apparecchiature per la raccolta la lettura e l’analisi dati di elettricità, gas e acqua. Trimestrale in uscita il 30. aprile (qui al link).

Joy Global (JOYG) azienda che produce apparecchiature dedicate per l’estrazione dei minerali dalle miniere sia cielo aperto che in galleria, la cui trimestrale è uscita il 6 marzo (cliccare qui) e l’outlook di crescita a prima vista è positivo.(Mi riservo di studiarla meglio l’ho solo scorsa velocemente).

Per finire il discorso sul comparto industriale cito un’altra azienda la cui trimestrale è utile per capire come sarà l’economia nei mesi a venire: Fuel Tech (FTEK) azienda che fornisce prodotti per l’ottimizzazione dei sistemi di combustione, la purificazione dei gas di scarico e l’abbattimento di emissioni nocive. Qui report annuali.

martedì 15 aprile 2008

Trimestrali chiavi di lettura


Inizio con il comparto bancario; il primo aprile il colosso bancario UBS ha emesso un profit warning (cliccare qui per leggere il testo completo) in cui “prevede una perdita netta di competenza degli azionisti UBS pari a circa CHF 12 miliardi in seguito alle svalutazioni di circa USD 19 miliardi su posizioni legate al mercato immobiliare statunitense.”

Il 17 aprile uscirà la trimestrale di Merril Lynch (MER) settore finanziario e il giorno dopo quella di Citigroup (C) settore bancario. I dati che usciranno forniranno un primo tassello del puzzle americano.

Il settore trasporti è un altro punto critico del sistema economico; un suo rallentamento significa che vi è una minore richiesta di merci. Il comparto è strettamente legato al prezzo dei carburanti e più costa il carburante più costerà il trasporto di merce con ovvie ripercussioni sul mercato.

Trasporto aereo: si è appena effettuata la fusione tra le 2 più grandi compagnie aeree la Delta Air Lines (DAL) e la Northwest [NWA] (news qui) e da pochi giorni un’altra compagnia la ATA airlines è passata in chapter 11 (cliccare qui per saperne di più sul cp 11). Consiglio di non seguire questa branca dei trasporti ma di concentrasi su altre aziende decisamente più indicative della salute economica americana.

Trasporti terresti: due aziende da monitorare le cui trimestrali andranno analizzate a fondo.

J B Hunt Transport Services (JBHT) la più grande impresa di autotrasporto la cui trimestrale è uscita ieri sera e da segnali di difficoltà. Per correttezza preciso che non ho ancora avuto il tempo di analizzarla ma a naso non mi sembra eccezionale (cliccare qui alla voce quarterly earning, la prima in alto).

UPS (UPS) multinazionale dei trasporti ha recentemente stimato un taglio profitti del 10% per il primo trimestre. (clicca qui per leggere la news). Trimestrale attesa il 30 aprile.

Trimestrali chiave di lettura -prologo


Il 7 aprile è iniziata la stagione delle trimestrali americane e la prima ad essere pubblicata è stata quella di Alcoa (AA) il colosso dell’alluminio qui la trimestrale.

Il periodo delle trimestrali rappresenta, da sempre, un momento tipico di incertezza del mercato e la lettura di alcune di esse è un ottimo indicatore della “salute economica del paese”; nello specifico se lette bene e fra righe, danno indicazioni su ciò sarà l’economia americana nei prossimi mesi.

Il quadro che si percepisce attualmente è a due facce, la prima, dalle tinte fosche, con un’economia traballante e vicina alla recessione, con i consumatori che spendono sempre di meno, con il petrolio che fa segnare sempre nuovi massimi, con i prezzi delle case in caduta libera e con una crisi finanziaria in atto di cui al momento non si vede via d’uscita.

La seconda faccia, data dalle statistiche governative, (ciccate qui), riporta il quadro di un’economia in rallentamento ma non in recessione, ad esempio pur essendoci dati negativi sull’occupazione, la spesa dei consumatori, al netto dell’inflazione, pur rallentando, è la più elevata di sempre.

Cliccando sull'immagine in alto a destra e osservando il grafico del titolo Wal Mart (WMT) la più grande catena di negozi di vendita al dettaglio si nota che dal 20 di agosto alla data odierna la quotazione ha avuto un incremento del 28,89 %.

Considerato l’andamento del titolo e dell’intero comparto tutto farebbe pensare tranne che siamo in una fase recessiva del mercato.

Uno sguardo più attento però rivela molte ombre e poche luci.

La tipologia di aziende quali Wal Mart, Procter e Gamble (PG) qui notizie finanziarie, e McDonald’s (MCD bilancio 2007) sono scarsamente indicative per dare segnali sullo stato dell’economia americana, perchè sono aziende che hanno alle spalle 2 decenni di benessere economico, piacciono agli azionisti ed ai fondi comuni; hanno avuto rendimenti nel ventennio trascorso (calcolando anche i dividendi) superiori al 14% contro una media dell’S&P 500 del 10 %.

Questo settore merceologico, inoltre, ha la peculiarità di essere l’ultimo a capitolare in caso di crisi economica.

Un inizio di crisi si potrebbe trovare nella lettura dei bilanci di queste società; ad esempio bisogna porre molta attenzione all’aumento del fatturato senza un corrispondente aumento degli utili.

Le statistiche governative vanno anche queste interpretate; ad esempio per avere un dato reale sui consumi personali pro capite bisognerebbe scorporare dai dati forniti le spese sanitarie e quelle assicurative (ogni mondo è paese … Istat docet);

Le trimestrali in uscita in questa e nella prossima settimana diranno molto sul reale stato dell’economia americana. La trimestrale odierna di Intel (INTC) non la reputo tra quelle “fondamentali” pure essendo definita canonicamente una “market mover” in quanto troppo soggetta a movimenti speculativi e non reali a livello economico.

sabato 12 aprile 2008

Aziende alimentari

In un clima recessivo i consumi cambiano, e i supermercati possono diventare degli ottimi indicatori per chi vuole vedere in quale settore investire.

Esempio banale ma che rende l’idea è osservare come un italiano medio grazie al caro vita modifica le proprie abitudini alimentari, sostituisce la classica fettina con il più economico wurstel, sostituisce il prodotto di marca con quello sconosciuto, compra sempre meno pesce fresco a vantaggio di quello surgelato molto più economico.

Le grandi catene di distribuzione attirano sempre più clienti e i discount alimentari sono in aumento.

Oltreoceano hanno abitudini alimentari diverse dalle nostre; lì la prima colazione è fondamentale e non un optional come da noi, lì il pranzo li è uno spizzico qui una gioia dei sensi. In pratica all’estero hanno il concetto che mangiano per vivere e non vivono per mangiare come da noi.

Le principali aziende alimentari sentono comunque i segni della crisi e hanno già modificato le loro strategie operative per cercare di mantenere i profitti elevati a scapito dell’aumento dei costi delle materie prime (alimentari in generis).

Archer-Daniels-Midland (ADM) azienda che trasforma i raccolti agricoli in ingredienti per alimenti, ingredienti per mangimi, combustibili rinnovabili e alternative naturali ai prodotti chimici industriali. L’azienda attualmente ha margini di utile sempre più risicati nel settore di produttivo dell’etanolo e in atto vi è un ripensamento di strategie operative. Ciccando qui potete scaricare l’ultima trimestrale in formato pdf.

Bunge Ltd (BG) azienda agricola-alimentare attiva in tre settori il primo stoccaggio vendita e trasporto di prodotti alimentari di base, il secondo produce e fornisce fertilizzanti il terzo lavorazione e produzione e distribuzione di oli alimentari prevalentemente mais e soia, margarine e maionese. Gli utili maggiori dell’azienda si concentrano sul settore fertilizzanti qui potere trovare notizie finanziarie.

ConAgra’s Foods (CAG) azienda di prodotti alimentari preconfezionati ha recentemente venuto il suo segmento di trading sulle commodity per concentrarsi esclusivamente sulla produzione di cibi preconfezionati realizzando una forte plusvalenza.

Qui potere scaricare l’annual report 2007, e qui altre news finanziarie.

General Mills (GIS) produce i più svariati prodotti alimentari confezionati dai cereali allo yogurt ai surgelati; la sua strategia di mercato consiste nel tagliare i costi di produzione riducendone le pezzature e le forme, anziché avere 40 forme differenti di biscotti le ridurrà a 10 e poi a 3, aumentando contestualmente la qualità dei prodotti mediante nuove varietà di sapori. L’effetto revisionale di questa strategia prevede un risparmio sui costi di produzione di circa 1 milione di $. Qui potete leggere la trimestrale di marzo.

Sara Lee (SLE) azienda di beni di consumo, produce una vasta gamma di prodotti imbustati sia freschi che congelati dal sapone (proprietaria del marchio Badedas) alle scarpe, al caffè, al pane alle salse per hot dog ai prodotti alimentari per l’infanzia. Fra le aziende finora citate è una di quelle maggiormente in crisi; nel 2007 ha ritoccato aumentandolo il prezzo del pane di 4 volte e prevedono entro giugno di dover ricorrere ad un altro aumento. Attualmente il guadagno medio dell’azienda su ogni prodotto è del 7 % circa. Qui potete trovare informazioni finanziarie sul titolo e la trimestrale è annunciata per il 6 maggio 2008.

Kellogg’s (K) azienda alimentare specializzata in produzione di alimenti a base di cereali, malgrado l’aumento dei prezziuQuiQu della materia prima prevede, per la tipologia dei loro prodotti, utili in linea con le attese grazie anche all’esportazione di prodotti. Qui notizie finanziarie.

Kraft (KFT) altra multinazione specializzata nella produzioni di beni di consumo alimentari. Ha un buon flusso di cassa che permette alla società di reinvestire su se stessa e distribuire dividendi interessanti agli azionisti; il fondo BRKA ha una partecipazione dell’8% vi è in atto un forte buy back azionario. Qui notizie finanziarie.

Lascia volutamente per ultimo il comparto “produttori di carni” in quanto attualmente è quello più in difficoltà.
L’elevato costo dei mangimi ha ridotto notevolmente i margini di guadagno sui prodotti e la riduzione dei consumi di carne a causa sei prezzi elevati ha messo in crisi l’intero settore; le principali aziende hanno quasi tutte ridotto drasticamente la produzione e alcune hanno anche dovuto ridurre drasticamente il personale. Al momento l’unica ancora di salvezza è l’esportazione verso i paesi oltreoceano dove grazie alla debolezza del dollaro i loro prodotto risultano competitivi.

Tyson Foods Inc (TSN) azienda alimentare attiva nella produzione, distribuzione commercializzazione di preparazioni alimentari di carni di pollo, manzo e maiale. Qui il bilancio annuale e qui notizie finanziarie.

Smithfield Foods (SFD), azienda specializzata nell’allevamento, preparazione elaborazione e distribuzione di carni suine e bovine. SFD commercializza e vende i suoi prodotti attraverso una rete di borker indipendenti, punta molto sul commercio estero a causa della vistosa contrazione dei consumi interni. Qui nella sezione Investor information potete trovare notizie e bilanci.

giovedì 10 aprile 2008

Biocarburanti costo alimentare e Kioto

Il protocollo di Kioto prevede che i paesi industrializzati si impegnino a ridurre entro il 2012 le emissioni dei gas serra del 5,2% rispetto a quelle emesse nel 1990.

I carburanti tradizionali emettono circa l’85% dei gas serra e la Direttiva Europea 2003/30/CE, sulla promozione dell’uso dei biocarburanti, stabilisce che questi dovranno sostituire del 2% entro il 2005 e del 5,75% entro il 2010 i carburanti fossili (benzina e diesel).

Il Biodiesel è ricavato tipicamente da colture come la soia, la colza, il girasole e dal mais; il bioetanolo (il “sostituto” della benzina tradizionale).dalla canna da zucchero e dalle barbabietole .

Dati alla mano circa 100 litri di bioetanolo si ottengono da 266 Kg di mais; 1 Kg di mais fornisce circa 3500 kcal (rapporto energetico di un aliemento); moltiplicando 266 ( i Kg di mais) x 3500 (il valore energetico di alimentare del mais) otteniamo il valore energetico totale per fare 100 litri di bioetanolo ed il prodotto è uguale a 931.000 kcal.; se divido questo valore per 365 (i giorni di un anno) ottengo un valore in calorie alimentari di poco superiore a 2550 ovvero la dose di calorie necessarie per sfamare il consumo energetico (alimentare) di una persona. Detto in parole povere senza fare calcoli per ottenere 100 litri di bioetanolo brucio quello che una persona mangia in un anno. Ne vale la pena?

Vi sono molte altre problematiche connesse alla coltivazione di soia mais ecc. tra cui l’acqua per l’agricoltura, la superficie coltivabile e l’impiego di petrolio per far funzionare le stesse macchine agricole.

Ripeto ne vale la pena? Osservo però che vi è una correlazione tra l’aumento della richiesta di biocarburanti e l’aumento dei prezzi alimentari ovvero se l’offerta di bene diminuisce ed aumenta la domanda dello stesso bene giocoforza vi è l’aumento dei prezzi.

Rimando comunque a questo articolo (ciccate qui) sull’utopia del raggiungimento degli obbiettivi e sui costi sanzionatori a carico di tutti per l’inadempienza del trattato di kioto.

Ripeto Ovviamente nessun media affronta la questione in quanto impegnato a seguire le cazzate sparate dai nostri politici che tra l'altro ben si guardano dal dire dove troveranno le risorse per tenere fede alle loro promesse elettorali.

martedì 8 aprile 2008

Riflessioni sul caro vita

Il caro vita è ampiamente sbandierato dai vai media, non perché esiste veramente ed ha un impatto drammatico sulle famiglie del “Belpaese” ma purtroppo è di attualità per la “casta” solo per meri fini elettorali.

Nessuno ha alcun interesse a cercare quali possono essere le cause e a porvi un rimedio, vengono proposti nomi altisonanti quale “Il garante dei prezzi” e simili ma di fatto senza alcun potere.

In Italia poi viviamo una situazione particolare sin dal 2002 quando l’Euro venne presentato come la panacea di tutti i mali della nostra nazione quali l’ inflazione, la stabilità dei cambi (con la panzana dell’eliminazione delle commissioni valutarie tra paese UE), con sicuri benefici sull’economia e sull’occupazione.

La realtà e tutta un’altra storia. e a distanza di 6 anni nulla è cambiato sui benefici sia dell’economia sia dell’occupazione, anzi i pomodori ad esempio sono passati da circa 1200 lire al Kg. a 2,5-3,5 euro (4800-6800 lire) mentre gli stipendi sono sostanzialmente invariati e il loro potere d’acquisto ha subito il fenomeno inverso.

L’Italia sta vivendo una fase di stagnazione economica abbinata all’inflazione, cosa di per sé molto preoccupante perché quest’ultima è provocata dal rincaro delle fonti energetiche e non dall’aumento dei consumi interni i quali sono bloccati a causa delle difficoltà economiche delle famiglie italiane

In questa situazione non poteva mancare il comportamento assai poco ortodosso delle banche le quali pur di produrre utili hanno creato una crisi finanziaria senza precedenti.

martedì 1 aprile 2008

Stati Uniti: non credo vi saranno delle novità sostanziali fino a fine anno ovvero fino a quando non sarà ufficialmente eletto il successore di W.Bush (4 novembre 2008), solo allora si saprà come cambierà e in quale direzione l’economia americana.

Il pensiero “democratico” (della Clinton e di Obama) asserisce che si può stimolare la crescita economica innalzando la spesa pubblica (aumentando l’indebitamento dello stato) reperendo risorse mediante un maggiore prelievo fiscale (sottraendo risorse destinate ad investimenti e consumi privati), dall’altro l’ideologia Repubblicana con McCain fautrice dell’esatto contrario cioè che per ottenere una congiuntura economica positiva di debba ridurre la pressione fiscale (aumentare le risorse a vantaggio di investimenti e consumi privati).

L’effetto di queste due ideologie contrapposte sull’economia internazionale è che i democratici sostengono il protezionismo delle imprese nazionali minacciate dalla concorrenza estera, mentre i repubblicani, sono sostenitori del libero mercato.

Euro Vs Dollaro: l’attuale situazione vede la BCE preoccuparsi dell’inflazione senza interessarsi dello sviluppo economico, di contro la FED si preoccupa solo della crescita economica e non del processo inflazionistico generato dal minor costo del denaro.

La situazione potrebbe diventare presto esplosiva