giovedì 30 novembre 2006

Cosa bolle in pentola

Prendo spunto dalle riflessioni fatte dagli amici Steve di Fuorimercato e Luca di Rumor e Risparmio sulla dopatura delle borse. Stiamo assistendo alla formazione di una nuova "razza" dominante la Cina. Laggiù dopo anni di protezionismo e oscurantismo degno della migliore Santa Inquisizione, lo stato ha aperto le porte alla globalizzazione e al consumismo. Il risultato è quello di vivere una nuova rivoluzione industriale in analogia a quella accaduta in Europa alla fine dell'800. In Cina il popolo lavora 15 ore e più al giorno per un tozzo di pane, di contro, in Europa, i lavoratori ormai hanno un minimo salariale sufficente, diritti e una tutela sindacale. Questo fattore crea giocoforza enormi vantaggi al mercato cinese. In quel continente le industrie hanno fame di tutto, materie prime, tecnologia, infrastrutture, trasporti ecc.; l’economia sta passando da rurale ad industriale. Negli anni 80 il governo russo per abbattere il proprio debito estero riversò sul mercato oro e diamanti, facendone crollare le quotazioni. Sta accadendo una cosa simile dapprima con i metalli (rame, alluminio ecc) con quotazioni salite alle stelle e ora in fase calante, analogamente in questi giorni con la valuta. Cina e India attirano gli appetiti di molte multinazionali, il consumismo è agli albori, tenere il dollaro basso fa solo bene all’azienda “Stati Uniti”; esportazioni più facili a causa del minor costo del prodotto quindi più competitivo rispetto a quelli di area euro, e valuta forte in ingresso grazie ai concambi favorevoli.

Mibtel ovvero bancarelle di frutta e verdura

Prendo spunto da una riflessione dell'amico Zener (clicca qui) sulla composizione del Mibtel: le 15 società a maggiore capitalizzazione, che se prese in blocco capitalizzano quasi il 75% del peso dell'intero listino, in realtà sono meno di 15; Eni-Snam Telecom-Pirelli Enel-Terna solo per citare le principali. Una curiosità: queste aziende, che ho citato, hanno la caratteristica di viaggiare in coppia ovvero prodotto finito e relativa rete di distribuzione. Sarà un caso o è il solito modo "all'azzeccagarbugli" per aggirare le leggi e leggine sulle posizioni dominanti e antitrust?

mercoledì 29 novembre 2006

Spirito di squadra

Prendo spunto da quanto detto dall’amico Buddy e concordo che il dollaro alto, al contrario di quanto pensano in molti, non è un male, soprattutto per chi opera in borsa. La situazione sarebbe pesante se unitamente al dollaro debole ci fosse un corrispettivo aumento dei tassi di interesse americano, situazione al momento non plausibile. Le aziende che meno risentono di questo cambio euro-dollaro sono quelle che operano a livello globale, per cui prendono valuta estera e reinvestono in dollari con un concambio vantaggioso. Passo ora la patata bollente sia all’amico Zener che dovrà scovare nei bilanci aziende operanti a livello globale che abbiano avuto utili in crescita con il dollaro forte che all'amico Luca per le analisi grafiche.

martedì 28 novembre 2006

Tracciabilità fiscale e lotta all'evasione

Fra le varie novità di questa legge finanziaria c’è una norma che stravolge completamente il diritto in essere. Penalmente parlando io Pubblico Ministero per accusare una persona devo trovare indizi, riscontri e prove; questo però non vale in caso di accertamento fiscale ovvero io fisco dichiaro che tu sei comunque un evasore fiscale e sta in te accusato dimostrarmi il contrario. Sinceramente nutro molti dubbi sulla costituzionalità di questo principio. Geniale l’idea del sig.Visco di restringere la possibilità di pagare in contanti, il tutto a vantaggio di bancomat e carte di credito; chi ci guadagna qui sono soprattutto le banche perché la movimentazione del conto corrente, l’utilizzo di questi servizi si pagano, per cui o cambiano i contratti bancari in essere o la vedo come un’ulteriore rapina ai danni dei cittadini. Nutro molta curiosità sul metodo usato da questo esecutivo per limitare la circolazione di denaro contante in questo Stato rimanendo in un’europa unita e con la stessa valuta.

lunedì 27 novembre 2006

Tanto tuonò che alla fine piovve

Il Mibtel dopo aver toccato il 22 e 23 novembre i massimi a 31.500 ha iniziato una sana salubre a salutare correzione; dopo un iniziale ripiegamento fra le giornate di giovedì e venerdì oggi ha rotto al ribasso la media mobile a 20 giorni attestandosi in chiusura a 30.798 ; auspicabile (e qui non voglio fare il gufo) un’ulteriore discesa fino a testare la media mobile a 50 giorni attualmente posta a 30.261, la cui rottura darebbe segnali di debolezza. Il trend comunque rimane toro anche se è consigliabile non aprire nuove posizioni.

giovedì 23 novembre 2006

Alitalia

9 Novembre 2006 quotazione minima assoluta a 0,744 oggi massimo a 0,9935 in soldoni è quasi un 30% di differenza, un titolo assurdo, un’azienda che più vola e più perde, un baraccone statale che non sarà mai venduto in quanto fallirebbe in due giorni. Cortesemente spiegatemi perchè tutti la vogliono ma nessuno la piglia, ogni volta resusictata ad arte da voci speculatorie. Nessuno con un briciolo di sale in zucca de facto la comprerebbe, troppi problemi, troppi intrallazzi dei vari politicanti di turno, una totale incapacità manageriale e imprenditoriale, un bidone. Spero vivamente di sbagliarmi ma la possibilità a breve di rivederla a 0,5 è più che concreta dopo tutte queste voci e nessuna certezza (debiti a parte). L’ennesima truffa ai danni dei piccoli risparmiatori è in atto…

mercoledì 22 novembre 2006

Giornalisti economici prezzolati

Molte aziende italiane amano presentare strategie, iniziative, trimestrali in luoghi esotici, offrendo pacchetti turistici “Full Option” a giornalisti. Il caso più ecclatante ed ultimo quello di Azimut società specializzata nelle gestione del risparmio la quale in data 13 novembre ha presentato i dati trimestrali e dal 17 al 20 novembre ha gentilmente offerto ai giornalisti economici ed ai loro accompagnatori un piacevole week end a Dubai negli Emriati Arabi. Viaggio aereo, albergo di lusso a 5 stelle, escursioni in automobile, visite guidate, gite in motoscafo, bagni di sole sulla spiaggia e cocktail serali sulle dune, il tutto spesato e a carico di Azimut; da notare che questa non è la prima volta che la summenzionata azienda organizza tali iniziative. Sono sicuro dell’imparzialità di tali giornalisti e in quello che scriveranno.

martedì 21 novembre 2006

Cane non morde cane

Uno dei provvedimenti più strombazzati della finanziaria è quello in ossequio al rigore imposto dall’enorme debito lasciato in eredità dal precedente esecutivo è la riduzione di stipendio fatta ai parlamentari; lo stipendio appunto che è una voce minima nella busta paga che percepiscono; non vengono decurtate le varie voci che la compongono (semmai singolarmente adeguate al rialzo). Hanno palesemente ignorato di far notare che un parlamentare dopo 30 mesi di legislatura ha diritto ad una pensione vitalizia, che in questa legislatura ci sono 275 parlamentari di primo mandato a Montecitorio e 114 a Palazzo Madama (che palesemente dopo 30 mesi godranno del beneficio di legge); hanno quasi censurato una postilla recitante la non riduzione di stipendio per i membri non parlamentari (putacaso uno fra questi è Paolo Schioppa). Però stiamo tranquilli, ora riformeranno le pensioni…..

sabato 18 novembre 2006

La cicala e la formica


Una favoletta post moderna trovata in rete e riportata.
*LA CICALA E LA FORMICA*

_*VERSIONE CLASSICA*_

La formica lavora tutta la calda estate; si costruisce la casa e accantona le provviste per l'inverno.
La cicala pensa che, con quel bel tempo, la formica sia stupida; ride, danza, canta e gioca tutta l'estate.
Poi giunge l'inverno e la formica riposa al caldo ristorandosi con le
provviste accumulate mentre la cicala trema dal freddo, rimane senza cibo e muore.

VERSIONE AGGIORNATA AL 2006

La formica lavora tutta la calda estate; si costruisce la casa e accantona le provviste per l'inverno.
La cicala pensa che, con quel bel tempo, la formica sia stupida; ride, danza, canta e gioca tutta l'estate.
Poi giunge l'inverno e la formica riposa al caldo ristorandosi con le provviste accumulate.
La cicala tremante dal freddo organizza una conferenza stampa e pone la questione del perché la formica ha il diritto d'essere al caldo e ben nutrita mentre altri meno fortunati muoiono di freddo e fame.
La televisione organizza delle trasmissioni in diretta che mostrano la Cicala tremante dal freddo nonché degli spezzoni della formica al caldo nella sua confortevole casa con l'abbondante tavola piena di ogni ben di Dio.

I telespettatori sono colpiti dal fatto che, in un paese così ricco, si lasci soffrire la povera cicala mentre altri vivono nell'abbondanza.
I sindacati manifestano davanti alla casa della formica in solidarietà della Cicala mentre i giornalisti organizzano delle interviste domandando perché la formica è divenuta così ricca sulle spalle della cicala ed interpellano il governo perché aumenti le tasse della formica affinché essa paghi la sua giusta parte.
In linea con I sondaggi il governo redige una legge per l'eguaglianza Economica ed una ( retroattiva all'estate precedente ) anti discriminatoria.
Le tasse sono aumentate e la formica riceve una multa per non aver occupato la cicala come apprendista, la casa della formica è sequestrata dal fisco perché non ha i soldi per pagare le tasse e le multe: la formica lascia il paese e si trasferisce in Liechtenstein.

La televisione prepara un reportage sulla cicala che, ora ben in carne, sta terminando le provviste lasciate dalla formica nonostante la primavera sia ancora lontana.
L'ex casa della formica, divenuto alloggio sociale per la cicala, comincia a deteriorasi nel disinteresse della cicala e del governo.
Sono avviate delle rimostranze nei confronti del governo per la mancanza di assistenza sociale, viene creata una commissione apposita con un costo di 10 milioni.
Intanto la cicala muore di overdose mentre la stampa evidenzia ancora di più quanto sia urgente occuparsi delle ineguaglianze sociali; la casa è ora occupata da ragni immigrati.
Il governo si felicita delle diversità multiculturali del paese così aperto e socialmente evoluto.

I ragni organizzano un traffico d'eroina, una gang di ladri, un traffico di Mantidi prostitute e terrorizzano la comunità.
Il partito della sinistra propone l'integrazione perché la repressione genera violenza e violenza chiama violenza.

venerdì 17 novembre 2006

Come si muove il mercato

Durante i primi mesi del 2006 abbiamo assistito al grosso rialzo dei titoli legati al settore dell’alluminio, acciaio, minerari e petroliferi. Diventa estemamente difficile in un mercato toro dove la correzzione o peggio il cambio di trend potrebbero verificarsi all’improvviso (ormai e da marzo 2003 che bene o male si sale costantemente) posizionare le proprie strategie di investimento. Detesto salire su titoli quando questi sono già partiti e peggio non opero mai sui titoli in speculazione (leggasi in questo momento bancari). Quando l’anno scorso assistevo alla continua salita dei titoli legati al petrolio il mio modo di operare mi portava a posizionarmi sui titoli legati all’energia alternativa e soprattutto sull’indotto. Esempio: sul mercato americano (da noi è tutta un’altra storia purtroppo) cercavo titoli legati all’energia solare e all’energia eolica, a ruota cercavo chi produce i materiali necessari per questi tipi di energia e li mi posizionavo. Ricapitolando non ho investito sull’energia alternativa ma sulla ditta che (esempio) produce le pale per i mulini a vento. Premesso ciò oltreoceano, sono partiti al rialzo i titoli del retail, sono già partiti quelli del lusso, quindi a breve dovrebbero partire tutti i settori ad essi correlati e non solo per utili stagionali (in costante aumento) ma anche e soprattutto per i fondamentali. In america fra l’altro si sta assistendo ad una radicale e profonda trasformazione nell’uso del commercio tramite internet, dove le ditte che operano in quel settore hanno un costante aumento dei margini di guadagno sui prodotti venduti; reputo estremamente interessante questo settore ed i suoi derivati tra cui il servizio di pubblicità ad esso correlato. Chi vivrà vedrà.

mercoledì 15 novembre 2006

Il fine giustifica i mezzi (Macchiavelli)

Ottima idea quella di far cadere “putacaso” uno sciopero dei giornalisti in pieno dibattito sulla manovra finanziaria, superlativa quella di legalizzare qualche spinello in più (e sono tutti contenti), possibilmente sottobanco sensibilizzare il sindacato per tenere sotto controllo i propri iscritti (in modo di evitare la protesta popolare) , l’unico grande rimpianto è che non sia possibile avere un nuovo campionato mondiale di calcio e far vincere nuovamente la nostra nazionale, ma questa è un’altra storia.

E' Tutto fumo

E tutto fumo, ma la sostanza non cambia.
Tasse tasse e tasse, appaiono scompaiono e ricompaiono per magia alla “Casanova”ma il risultato non cambia più tasse per tutti.
Siamo in una situazione grottesca, da psicodramma ci sarebbe pure da ridere, siamo ormai alla farsa.
Esempio ecclatante: il comune di Genova in odore di elezioni (anno 2007).
Il sindaco e la sua giunta, ormai a fine mandato, si sono affrettati a dire che non alzeranno le imposte comunali (per altro già al massimo) nel 2007. Vorre sapere chi è il quel demente che in odor di elezioni rischia l’impopolarità aumentando le tasse.
Diverso è il caso del governo, pur di mantenere lo scanno venderebbero la propria madre. Non mi venite a raccontare la storia dell’uva, in senato l’esecutivo ha una maggioranza risibile, il caso Rita Levi di Montalcino è sotto gli occhi di tutti anche di chi non vuol vedere, basta mantenere il potere ed essere al governo.