giovedì 28 dicembre 2006

3 Media Mobile Company

All’inizio del mese di dicembre attratto dalle alletanti offerte pubblicizzate decisi di comprare in internet nel sito ufficile della 3 un telefoniono, per pagare utilizzai la carta di credito ricaribile. Dopo circa 10 giorni (era ormai il 22 dicembre) considerato che nulla mi era stato recapitato e che la visualizzazione dell’ordine mi dava la dicitura “in elaborazione” ormai sconsolato chiamai l’apposito numero del servizio clienti, l’operatore di turno con fare molto professionale si scusò dell’inconveniente, adducendo che con le feste natalizie e con l’alto numero di richieste di telefonini putrobbo il pacchettino sarebbe errivato dopo natale e che loro per prassi in tempi normali evadono le richieste in 3 giorni lavorativi. Ieri l’amara sorpresa il mio ordine di acquisto era stato cancellato, senza alcun avviso malgrado avessero le mia mail ed il numero di telefono su cui contattarmi per eventuali comunicazioni. Immeditamamente ho fatto l’estratto della carta di credito e ovviamente i 179 euro (il costo del telefonino) erano latitanti. Immediatamente contatto l’assistenza clienti e l’operatore di turno mi riferisce che il mio ordine era stato cancellato in quanto non visualizzavano la mia carta di credito al che alle mie rimostranze che comunque i soldi mi erano stati prelevati mi suggeriva 2 numeri di telefono per sporgere le mie lamentele di cui uno a tariffazione 199 (della serie oltre che cornuti pure mazziati) e l’altro corrispondente ad un fax. Constatato il muro di gomma su cui ero andato a cozzare chiamo la banca su cui è appoggiata la carta ricaricabile e vengo a sapere che la 3 ha chiesto se c’era la copertura della cifra pattuita; ottenuta la risposta affermativa ha prenotato i soldi i quali vengono posizionati in un’area temporanea in cui rimangono fino alla richiesta ufficiale e comunque fino ad un massimo di 20 giorni lavorativi dopodichè in assenza di conferma ufficiale vengono reimmessi nel circuito della carta prepagata a disposizione del titolare. Palesemente la 3 s’è ben guardata da svincolare immediatamente la cifra pattuita, per cui ora la carta è inutilizzabile salvo pagare ulteriore ricarica con relative commissioni in attesa delle restituzione dei contanti. Complimenti per la correttezza commerciale da veri professionisti.

martedì 26 dicembre 2006

Buon Natale

Anche se in ritrado lo auguro a Tutti, putroppo non sono molto presente in questi giorni a causa di impegni lavorativi, e chi è turnista mi può capire.
Rinnovo i miei aguri a Tutti, alle Vostre famiglie e ai Vostri affetti.
Buon Natale!

giovedì 21 dicembre 2006

Televisione e Sky

Le mie riflessioni prendono spunto da quanto scritto dall’amico bloggher di Rumor e Risparmio (leggi qui) sulle partite di calcio viste alla televisione. Ieri sera avevo degli amici ospiti e per l’occasione si faceva “zapping” sui vari canali di Sky calcio; vi è stato un attimo in cui una telecamera riprendeva in primo piano l’allenatore della Lazio che proferiva epiteti irripetibili nei confronti di un giocatore dell’Inter reo di non aver allontanato il pallone dal campo di calcio (la definizione del labiale era semplicemente da favola). Constatato che ormai in una partita di pallone ci sono più telecamere che fili d’erba mi domando che cosa puo apprendere un giovane d’oggi da tali comportamenti? (sicuramente come insultare il prossimo poi non saprei). Che senso ha attualmente la definizione di sport e lealtà sportiva anche dopo quanto è successo con calciopoli? (finito tutto a tarallucci e vino) che messaggio recepiscono i nostri figli? (rubare è lecito) e più in generale che messaggio si apprende dal bombardamento mediatico a cui siamo sottoposti?

martedì 19 dicembre 2006

Pochi spunti

E un periodo in cui domina la scarità di idee, borsisticamente parlando vi è poco da dire siamo sui massimi, siamo in chiusura d’anno, periodo in cui le borse le borse notoriamente tirano, vuoi per far chiudere con il saldo positivo i fondi (se non sbaglio ultimo venerdì dell’anno) abbellendoli ulteriormente, vuoi per raggranellare ulteriori commissioni di performace a gestioni varie et motivi simili. Si può obbiettare che sono tre anni che si corre quindi un’eventuale correzione potrebbe anche iniziare prima della canonica chiusura d’anno, ma si sa ci sono tanti polli da spennare e l’ingordigia delle banche non ha fine…. Detto questo avrei una mezza idea di ricercare fra i vari membri dell’esecutivo attualmente al governo che correlazioni ci siano fra loro e sistema assicurativo / banco-assicurativo, il TFR e la previdenza complementare sono un bel piatto su cui mangiare.

venerdì 15 dicembre 2006

Ciao Clay

Eri, sei e rimmari un “grande”. Grazie per le gioie che ci hai regalato al volante di una F1 e ancora di più grazie per tutto quello che hai fatto dopo, su una sedia a rotelle abbandonato dal grande circo. Grazie.

Farmaceutici, tante scommese poche certezze. -parte due-

L’anno a venire porterà molte opportunità di acquisto interessanti a causa della scadenza di parecchi brevetti. E’ utile sapere che negli stati uniti la casa farmeceutica X produce il farmaco “pincopalla” che genera cassa; dopo un certo numero di anni il brevetto di questo medicinale scade e il farmaco transita nella categoria “generico” per cui l’azienda che detiene il brevetto lo cede a terzi per la produzione “da bancone”. Le stesse assicurazioni sull’assistenza sanitaria preferiscono rimborsare le spese per farmaci generici, per ovvi motivi di economicità e a ruota anche la popolazione per gli stessi motivi. Personalmente nella mia lista di titoli da monitorare inserirò un paio di aziende a produzione “generica”. Dico solo due parole su un titolo biofarma quotato anche nella nostra borsa: Cell Terapeutic, la mia opinione è che sia un’azienda sull’orlo del baratro e sinceramente ha un pessimo rapporto fra rischio ed eventuale rendimento. I cerini accesi in mano non mi sono mai piaciuti.

giovedì 14 dicembre 2006

Farmaceutici, tante scommese poche certezze. -prima parte-

Da anni colossi farmaceutici quali Merck, Pfizer (nel mercato americano) e tante altre aziende che non cito attirano l’interesse dei trader, alcune falliscono (o vengono fatte fallire), altre riescono nelle spertimentazioni e fanno la felicità di chi possede. E utile fare una premessa, la ricerca in campo medico ha costi di gestone enormi, per cui ben poche nazioni possono permettersi di mettere mano al portafoglio e finanziare la ricerca, da qui necessariamente queste aziende “Biotec” vivono prevalentemente grazie a donazioni private. Negli Stati Uniti ed in Canada la cultura Calvinista è molto radicata nella popolazione e colossi industriali quali ad esempio Microsoft ed altri elargiscono ingentissime somme per le ricerche sulle varie malattie. E tipico per la loro mentalità cercare di “passare alla storia” per aver fatto qualche cosa di importante per la popolazione. Queste piccole “fondazioni” una volta trovato il farmaco lo brevettano e lo rivendono ai vari colossi incassando fior di diritti. In pratica se cercate nel listino Nasdaq queste “aziende specializzate” ne trovate a bizeffe, purtroppo quello che noi non sappiamo o lo sappiamo con notevole ritardo è che questi titoli hanno delle oscillazioni paurose solo grazie a rumors e class action di cui ne veniamo a conoscenza con notevolissimo ritardo; inoltre rammento che la legislazione Americana è molto diversa dalla nostra e chi opera sul Nyse o sul Nasdaq sa benissimo che su questi mercati non esiste la sospensione per eccesso di rialzo-ribasso. La maggior parte di questi titoli sono titoli da “casinò” ovvero solo uno su mille genera cassa e produce utili.

lunedì 11 dicembre 2006

Politica

Rimango sconcertato ed allibito nel leggere le dichiarazioni di Prodi al motorshow di Bologna; per la prima volta dopo anni viene fatta una manifestazione contro un governo e la sua legge finanzia di solo tasse per tutti, dove la partecipazione della gente è elevatissima, spontanea, non pagata e non organizzata dal sindacato, dove la gente è incazzata nera contro quell’imbecille che è l’attuale Presidente del Consiglio (scritto in maiuscolo solo per rispetto all’istituzione, non al personaggio), dove anche i sindacati a Mirafiori per la prima volta vengono sonoramente fischiati e contestati dalla base. Bene secondo il “bidello” Prodi si tratta di una sparuta minoranza di contestatori e il tutto è organizzato. Forse un po’ più di umiltà non guasterebbe

giovedì 7 dicembre 2006

Alitalia

Rispondo all’appello dell’amico Steve. Cosa altro dire, sono già stati scritti fiumi di parole. Le cause di questa voragine finanziaria sono tante, troppe, ma le principali sono due; la prima è la totale dipendenza dei vari politici di turno, che per meri interessi elettorali e privati complice una totale incapacità imprendotoriale hanno portato verso il default questa azienda; la seconda l’inettitudine dei sindacati in aggiunta alla rigidità del nostro sistema lavorativo. Se da una parte i dipendenti alitalia percepiscono uno stipendio (comprensivo delle varie voci) più basso rispetto ad altre aziende concorrenti è anche vero che godono di privilegi che altre aziende concorrenti non hanno. E’ molto interessante il raffronto fra la flotta Alitalia e la flotta Ryanair (quanti aerei hanno in gestione e la tipologia), inoltre consiglio la lettura di questo articolo del Sole 24 ore in cui si fanno dei paragoni con le aziende concorrenti ed eventualmente interessate ad una presunta aggregazione, il giudizio che si trae è da azienda da default. Non so chi si accollerà Alitalia, chiunque lo farà lo farà solo per speculare alle spalle dei piccoli risparmiatori; personalmente sto alla larga da questo titolo, la media mobile a 200 è posta attualmente a 0,9255. Meditate gente, meditate prima di rimanere con cerino acceso in mano.

martedì 5 dicembre 2006

Foglio di via

per il governo Prodi. Questo si leggeva sugli striscioni esposti durante la manifestazione di protesta odierna delle varie forze di Polizia. Mi sembra quantomeno grottesco l’aumento lordo di 5 euro mensili stabilito dalla legge finanziaria, anche se da un esecutivo che libera delinquenti e terroristi, vara sanatorie peri i clandestini, intitola sale agli aggressori delle forze dell’ordine durante il G8 di Genova era abbastanza prevedibile.

lunedì 4 dicembre 2006

Bidone d'oro

Eccolo il vincitore, Adriano il peggior calciatore della serie A, seguito a ruota da Gilardino e da Oliveira. Milano si riconferma la migliore piazza per rifilare bidoni calcistici. Lo stipendio di questi calciatori (comprensivo delle varie voci), si aggira sui 3 milioni di euro cadauno all'anno (e sono di manica stretta), il tutto per tirare 4 calci ad un pallone. Ogni commento è superfluo.

venerdì 1 dicembre 2006

Cosa bolle in pentola - seconda punata

Sinceramente non vedo un crollo clamoroso delle borse non siamo ai livelli del 2000, i prezzi dei titoli sono diversi, ora sono abbastanza allineati, il privato non opera quasi più in borsa e il mercato è dominato dai fondi. Durante la bolla si parlava dei titoli azionari anche al bar, oggi questo non accade, però di contro, vi è il rovescio della medaglia ovvero dando mano libera ai fondi questi possono dopare il mercato e fare il bello e cattivo tempo. Erroneamente abbiamo la convinzione che il più alto debito del mondo sia quello americano seguito a ruota dal nostro, nulla di più sbagliato. Il Giappone ha il più alto debito al mondo, circa il 165% contro un 115% nostrano, e per resistere quella banca centrale lavora in modo artificioso, mantenendo i tassi di interesse quasi a zero e svalutando in continuazione lo yen; cosa per altro già vista nella nostra Repubblica negli anni 80. Analogamente attorno al 1980; prima del declino, il Nikkei quotava quasi 40.000 punti, i prezzi degli immobili in quell’area geografica erano alle stelle (forse un po’ più bassi rispetto al valore attuale), mi domando cosa accadrebbe ora se ci fosse un crollo nel settore immobiliare sia da noi che in america? quando e soprattutto come ci riprenderemmo? In Asia e non solo lì c’è uno scenario inquietante.

giovedì 30 novembre 2006

Cosa bolle in pentola

Prendo spunto dalle riflessioni fatte dagli amici Steve di Fuorimercato e Luca di Rumor e Risparmio sulla dopatura delle borse. Stiamo assistendo alla formazione di una nuova "razza" dominante la Cina. Laggiù dopo anni di protezionismo e oscurantismo degno della migliore Santa Inquisizione, lo stato ha aperto le porte alla globalizzazione e al consumismo. Il risultato è quello di vivere una nuova rivoluzione industriale in analogia a quella accaduta in Europa alla fine dell'800. In Cina il popolo lavora 15 ore e più al giorno per un tozzo di pane, di contro, in Europa, i lavoratori ormai hanno un minimo salariale sufficente, diritti e una tutela sindacale. Questo fattore crea giocoforza enormi vantaggi al mercato cinese. In quel continente le industrie hanno fame di tutto, materie prime, tecnologia, infrastrutture, trasporti ecc.; l’economia sta passando da rurale ad industriale. Negli anni 80 il governo russo per abbattere il proprio debito estero riversò sul mercato oro e diamanti, facendone crollare le quotazioni. Sta accadendo una cosa simile dapprima con i metalli (rame, alluminio ecc) con quotazioni salite alle stelle e ora in fase calante, analogamente in questi giorni con la valuta. Cina e India attirano gli appetiti di molte multinazionali, il consumismo è agli albori, tenere il dollaro basso fa solo bene all’azienda “Stati Uniti”; esportazioni più facili a causa del minor costo del prodotto quindi più competitivo rispetto a quelli di area euro, e valuta forte in ingresso grazie ai concambi favorevoli.

Mibtel ovvero bancarelle di frutta e verdura

Prendo spunto da una riflessione dell'amico Zener (clicca qui) sulla composizione del Mibtel: le 15 società a maggiore capitalizzazione, che se prese in blocco capitalizzano quasi il 75% del peso dell'intero listino, in realtà sono meno di 15; Eni-Snam Telecom-Pirelli Enel-Terna solo per citare le principali. Una curiosità: queste aziende, che ho citato, hanno la caratteristica di viaggiare in coppia ovvero prodotto finito e relativa rete di distribuzione. Sarà un caso o è il solito modo "all'azzeccagarbugli" per aggirare le leggi e leggine sulle posizioni dominanti e antitrust?

mercoledì 29 novembre 2006

Spirito di squadra

Prendo spunto da quanto detto dall’amico Buddy e concordo che il dollaro alto, al contrario di quanto pensano in molti, non è un male, soprattutto per chi opera in borsa. La situazione sarebbe pesante se unitamente al dollaro debole ci fosse un corrispettivo aumento dei tassi di interesse americano, situazione al momento non plausibile. Le aziende che meno risentono di questo cambio euro-dollaro sono quelle che operano a livello globale, per cui prendono valuta estera e reinvestono in dollari con un concambio vantaggioso. Passo ora la patata bollente sia all’amico Zener che dovrà scovare nei bilanci aziende operanti a livello globale che abbiano avuto utili in crescita con il dollaro forte che all'amico Luca per le analisi grafiche.

martedì 28 novembre 2006

Tracciabilità fiscale e lotta all'evasione

Fra le varie novità di questa legge finanziaria c’è una norma che stravolge completamente il diritto in essere. Penalmente parlando io Pubblico Ministero per accusare una persona devo trovare indizi, riscontri e prove; questo però non vale in caso di accertamento fiscale ovvero io fisco dichiaro che tu sei comunque un evasore fiscale e sta in te accusato dimostrarmi il contrario. Sinceramente nutro molti dubbi sulla costituzionalità di questo principio. Geniale l’idea del sig.Visco di restringere la possibilità di pagare in contanti, il tutto a vantaggio di bancomat e carte di credito; chi ci guadagna qui sono soprattutto le banche perché la movimentazione del conto corrente, l’utilizzo di questi servizi si pagano, per cui o cambiano i contratti bancari in essere o la vedo come un’ulteriore rapina ai danni dei cittadini. Nutro molta curiosità sul metodo usato da questo esecutivo per limitare la circolazione di denaro contante in questo Stato rimanendo in un’europa unita e con la stessa valuta.

lunedì 27 novembre 2006

Tanto tuonò che alla fine piovve

Il Mibtel dopo aver toccato il 22 e 23 novembre i massimi a 31.500 ha iniziato una sana salubre a salutare correzione; dopo un iniziale ripiegamento fra le giornate di giovedì e venerdì oggi ha rotto al ribasso la media mobile a 20 giorni attestandosi in chiusura a 30.798 ; auspicabile (e qui non voglio fare il gufo) un’ulteriore discesa fino a testare la media mobile a 50 giorni attualmente posta a 30.261, la cui rottura darebbe segnali di debolezza. Il trend comunque rimane toro anche se è consigliabile non aprire nuove posizioni.

giovedì 23 novembre 2006

Alitalia

9 Novembre 2006 quotazione minima assoluta a 0,744 oggi massimo a 0,9935 in soldoni è quasi un 30% di differenza, un titolo assurdo, un’azienda che più vola e più perde, un baraccone statale che non sarà mai venduto in quanto fallirebbe in due giorni. Cortesemente spiegatemi perchè tutti la vogliono ma nessuno la piglia, ogni volta resusictata ad arte da voci speculatorie. Nessuno con un briciolo di sale in zucca de facto la comprerebbe, troppi problemi, troppi intrallazzi dei vari politicanti di turno, una totale incapacità manageriale e imprenditoriale, un bidone. Spero vivamente di sbagliarmi ma la possibilità a breve di rivederla a 0,5 è più che concreta dopo tutte queste voci e nessuna certezza (debiti a parte). L’ennesima truffa ai danni dei piccoli risparmiatori è in atto…

mercoledì 22 novembre 2006

Giornalisti economici prezzolati

Molte aziende italiane amano presentare strategie, iniziative, trimestrali in luoghi esotici, offrendo pacchetti turistici “Full Option” a giornalisti. Il caso più ecclatante ed ultimo quello di Azimut società specializzata nelle gestione del risparmio la quale in data 13 novembre ha presentato i dati trimestrali e dal 17 al 20 novembre ha gentilmente offerto ai giornalisti economici ed ai loro accompagnatori un piacevole week end a Dubai negli Emriati Arabi. Viaggio aereo, albergo di lusso a 5 stelle, escursioni in automobile, visite guidate, gite in motoscafo, bagni di sole sulla spiaggia e cocktail serali sulle dune, il tutto spesato e a carico di Azimut; da notare che questa non è la prima volta che la summenzionata azienda organizza tali iniziative. Sono sicuro dell’imparzialità di tali giornalisti e in quello che scriveranno.

martedì 21 novembre 2006

Cane non morde cane

Uno dei provvedimenti più strombazzati della finanziaria è quello in ossequio al rigore imposto dall’enorme debito lasciato in eredità dal precedente esecutivo è la riduzione di stipendio fatta ai parlamentari; lo stipendio appunto che è una voce minima nella busta paga che percepiscono; non vengono decurtate le varie voci che la compongono (semmai singolarmente adeguate al rialzo). Hanno palesemente ignorato di far notare che un parlamentare dopo 30 mesi di legislatura ha diritto ad una pensione vitalizia, che in questa legislatura ci sono 275 parlamentari di primo mandato a Montecitorio e 114 a Palazzo Madama (che palesemente dopo 30 mesi godranno del beneficio di legge); hanno quasi censurato una postilla recitante la non riduzione di stipendio per i membri non parlamentari (putacaso uno fra questi è Paolo Schioppa). Però stiamo tranquilli, ora riformeranno le pensioni…..

sabato 18 novembre 2006

La cicala e la formica


Una favoletta post moderna trovata in rete e riportata.
*LA CICALA E LA FORMICA*

_*VERSIONE CLASSICA*_

La formica lavora tutta la calda estate; si costruisce la casa e accantona le provviste per l'inverno.
La cicala pensa che, con quel bel tempo, la formica sia stupida; ride, danza, canta e gioca tutta l'estate.
Poi giunge l'inverno e la formica riposa al caldo ristorandosi con le
provviste accumulate mentre la cicala trema dal freddo, rimane senza cibo e muore.

VERSIONE AGGIORNATA AL 2006

La formica lavora tutta la calda estate; si costruisce la casa e accantona le provviste per l'inverno.
La cicala pensa che, con quel bel tempo, la formica sia stupida; ride, danza, canta e gioca tutta l'estate.
Poi giunge l'inverno e la formica riposa al caldo ristorandosi con le provviste accumulate.
La cicala tremante dal freddo organizza una conferenza stampa e pone la questione del perché la formica ha il diritto d'essere al caldo e ben nutrita mentre altri meno fortunati muoiono di freddo e fame.
La televisione organizza delle trasmissioni in diretta che mostrano la Cicala tremante dal freddo nonché degli spezzoni della formica al caldo nella sua confortevole casa con l'abbondante tavola piena di ogni ben di Dio.

I telespettatori sono colpiti dal fatto che, in un paese così ricco, si lasci soffrire la povera cicala mentre altri vivono nell'abbondanza.
I sindacati manifestano davanti alla casa della formica in solidarietà della Cicala mentre i giornalisti organizzano delle interviste domandando perché la formica è divenuta così ricca sulle spalle della cicala ed interpellano il governo perché aumenti le tasse della formica affinché essa paghi la sua giusta parte.
In linea con I sondaggi il governo redige una legge per l'eguaglianza Economica ed una ( retroattiva all'estate precedente ) anti discriminatoria.
Le tasse sono aumentate e la formica riceve una multa per non aver occupato la cicala come apprendista, la casa della formica è sequestrata dal fisco perché non ha i soldi per pagare le tasse e le multe: la formica lascia il paese e si trasferisce in Liechtenstein.

La televisione prepara un reportage sulla cicala che, ora ben in carne, sta terminando le provviste lasciate dalla formica nonostante la primavera sia ancora lontana.
L'ex casa della formica, divenuto alloggio sociale per la cicala, comincia a deteriorasi nel disinteresse della cicala e del governo.
Sono avviate delle rimostranze nei confronti del governo per la mancanza di assistenza sociale, viene creata una commissione apposita con un costo di 10 milioni.
Intanto la cicala muore di overdose mentre la stampa evidenzia ancora di più quanto sia urgente occuparsi delle ineguaglianze sociali; la casa è ora occupata da ragni immigrati.
Il governo si felicita delle diversità multiculturali del paese così aperto e socialmente evoluto.

I ragni organizzano un traffico d'eroina, una gang di ladri, un traffico di Mantidi prostitute e terrorizzano la comunità.
Il partito della sinistra propone l'integrazione perché la repressione genera violenza e violenza chiama violenza.

venerdì 17 novembre 2006

Come si muove il mercato

Durante i primi mesi del 2006 abbiamo assistito al grosso rialzo dei titoli legati al settore dell’alluminio, acciaio, minerari e petroliferi. Diventa estemamente difficile in un mercato toro dove la correzzione o peggio il cambio di trend potrebbero verificarsi all’improvviso (ormai e da marzo 2003 che bene o male si sale costantemente) posizionare le proprie strategie di investimento. Detesto salire su titoli quando questi sono già partiti e peggio non opero mai sui titoli in speculazione (leggasi in questo momento bancari). Quando l’anno scorso assistevo alla continua salita dei titoli legati al petrolio il mio modo di operare mi portava a posizionarmi sui titoli legati all’energia alternativa e soprattutto sull’indotto. Esempio: sul mercato americano (da noi è tutta un’altra storia purtroppo) cercavo titoli legati all’energia solare e all’energia eolica, a ruota cercavo chi produce i materiali necessari per questi tipi di energia e li mi posizionavo. Ricapitolando non ho investito sull’energia alternativa ma sulla ditta che (esempio) produce le pale per i mulini a vento. Premesso ciò oltreoceano, sono partiti al rialzo i titoli del retail, sono già partiti quelli del lusso, quindi a breve dovrebbero partire tutti i settori ad essi correlati e non solo per utili stagionali (in costante aumento) ma anche e soprattutto per i fondamentali. In america fra l’altro si sta assistendo ad una radicale e profonda trasformazione nell’uso del commercio tramite internet, dove le ditte che operano in quel settore hanno un costante aumento dei margini di guadagno sui prodotti venduti; reputo estremamente interessante questo settore ed i suoi derivati tra cui il servizio di pubblicità ad esso correlato. Chi vivrà vedrà.

mercoledì 15 novembre 2006

Il fine giustifica i mezzi (Macchiavelli)

Ottima idea quella di far cadere “putacaso” uno sciopero dei giornalisti in pieno dibattito sulla manovra finanziaria, superlativa quella di legalizzare qualche spinello in più (e sono tutti contenti), possibilmente sottobanco sensibilizzare il sindacato per tenere sotto controllo i propri iscritti (in modo di evitare la protesta popolare) , l’unico grande rimpianto è che non sia possibile avere un nuovo campionato mondiale di calcio e far vincere nuovamente la nostra nazionale, ma questa è un’altra storia.

E' Tutto fumo

E tutto fumo, ma la sostanza non cambia.
Tasse tasse e tasse, appaiono scompaiono e ricompaiono per magia alla “Casanova”ma il risultato non cambia più tasse per tutti.
Siamo in una situazione grottesca, da psicodramma ci sarebbe pure da ridere, siamo ormai alla farsa.
Esempio ecclatante: il comune di Genova in odore di elezioni (anno 2007).
Il sindaco e la sua giunta, ormai a fine mandato, si sono affrettati a dire che non alzeranno le imposte comunali (per altro già al massimo) nel 2007. Vorre sapere chi è il quel demente che in odor di elezioni rischia l’impopolarità aumentando le tasse.
Diverso è il caso del governo, pur di mantenere lo scanno venderebbero la propria madre. Non mi venite a raccontare la storia dell’uva, in senato l’esecutivo ha una maggioranza risibile, il caso Rita Levi di Montalcino è sotto gli occhi di tutti anche di chi non vuol vedere, basta mantenere il potere ed essere al governo.