E' dal marzo 2003 che i mercati sono in crescita; è appena iniziata la stagione delle trimestrali, gli utili delle aziende sono in modesto aumento, i dati sulla disoccupazione dicono che siamo ai minimi storici e il problema delle insolvenze creditizie e dei mutui “Subprime” sono ad oggi di lieve entità e non hanno ancora contaminato il resto dell'economia.
Tutto è tranquillo, siamo in una fase di mercato forte, di “Toro”, ma purtroppo non tutto dura in eterno e la tempesta potrebbe alzarsi improvvisa e devastante.
Gli analisti sono positivi sui mercati e vedono la correzione in atto come un segnale benefico.
Forse sono troppo apprensivo ma in questo quadro semi idilliaco vedo delle grosse mine vaganti:
* trimestrali, la stagione è appena iniziata e non si sa se i profitti delle società staranno al passo con le aspettative degli analisti, le prime giunte d'oltre oceano sono state deludenti e se il buon giorno si vede dal mattino.....non vi è motivo di euforia. La volatilità dei titoli è in aumento quest'effetto è causato dalla combinazione trimestrali - calo dei volumi; quest'ultimo è causato dalla stagione estiva, molti operatori si preparano alle ferie e preferiscono chiudere le posizioni per evitare brutte sorprese durante le vacanze e al rientro;
* fiducia dei consumatori, in america è stato l'elemento trainante dell'economia, finora ha retto malgrado i problemi causati dal prezzo delle abitazioni e dall'aumento del costo dei carburanti, ma ora? Abbiamo appena trascorso un inverno con temperature miti, ma il prossimo come sarà? In america vi è la pessima abitudine di risparmiare poco e indebitarsi tanto, prima o poi il bubbone scoppia;
* inflazione: è un fattore latente, diverse cause potrebbero innescarla: una forte crescita a livello globale, i prezzi alti dei prodotti, guerre ecc.; le banche centrali immediatamente alzerebbero i tassi di interesse e questo taglierebbe le gambe alla fragile ripresa economica in atto spingendo l'economia verso la recessione;
* prezzi delle abitazioni e mutui “Subprime” molte persone sono convinte che il problema delle ipoteche dei mutui “subprime” sia limitato e sotto controllo, questo potrebbe anche essere vero ma è impossibile stabilire quanti debitori finiranno a gambe all'aria da qua ai mesi a seguire. Molte persone hanno comprato case “al meglio” il cui valore effettivo era nettamente inferiore a quanto pagato ricorrendo ai più disparati tipi di finanziamento e indebitandosi pesantemente. In caso di aumento di insolvenza si innescherebbero effetti a catena devastanti sul tipo di quelli accaduti a seguito del fallimento della Enron. Molti acquirenti di unità abitative hanno stipulato mutui variabili a basso tasso di interesse; in due anni il costo del denaro è salito di oltre due punti percentuali e in arrivo vi potrebbero essere ulteriori strette monetarie con ulteriore aggravio di spesa.
* l'ottimismo sui mercati, il troppo ottimismo è negativo: report di società di investimento, articoli trionfalistici sulla carta stampata e la gente che torna a parlare di borsa sempre in senso positivo tutto cresce e il mercato è e rimarrà toro.
Il parco buoi è sempre ottimista; questo aspetto è un fattore ciclico ed è un segnale di grande debolezza del mercato.
martedì 24 luglio 2007
L'onda: 5 buoni motivi per essere prudenti
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