martedì 15 aprile 2008

Trimestrali chiave di lettura -prologo


Il 7 aprile è iniziata la stagione delle trimestrali americane e la prima ad essere pubblicata è stata quella di Alcoa (AA) il colosso dell’alluminio qui la trimestrale.

Il periodo delle trimestrali rappresenta, da sempre, un momento tipico di incertezza del mercato e la lettura di alcune di esse è un ottimo indicatore della “salute economica del paese”; nello specifico se lette bene e fra righe, danno indicazioni su ciò sarà l’economia americana nei prossimi mesi.

Il quadro che si percepisce attualmente è a due facce, la prima, dalle tinte fosche, con un’economia traballante e vicina alla recessione, con i consumatori che spendono sempre di meno, con il petrolio che fa segnare sempre nuovi massimi, con i prezzi delle case in caduta libera e con una crisi finanziaria in atto di cui al momento non si vede via d’uscita.

La seconda faccia, data dalle statistiche governative, (ciccate qui), riporta il quadro di un’economia in rallentamento ma non in recessione, ad esempio pur essendoci dati negativi sull’occupazione, la spesa dei consumatori, al netto dell’inflazione, pur rallentando, è la più elevata di sempre.

Cliccando sull'immagine in alto a destra e osservando il grafico del titolo Wal Mart (WMT) la più grande catena di negozi di vendita al dettaglio si nota che dal 20 di agosto alla data odierna la quotazione ha avuto un incremento del 28,89 %.

Considerato l’andamento del titolo e dell’intero comparto tutto farebbe pensare tranne che siamo in una fase recessiva del mercato.

Uno sguardo più attento però rivela molte ombre e poche luci.

La tipologia di aziende quali Wal Mart, Procter e Gamble (PG) qui notizie finanziarie, e McDonald’s (MCD bilancio 2007) sono scarsamente indicative per dare segnali sullo stato dell’economia americana, perchè sono aziende che hanno alle spalle 2 decenni di benessere economico, piacciono agli azionisti ed ai fondi comuni; hanno avuto rendimenti nel ventennio trascorso (calcolando anche i dividendi) superiori al 14% contro una media dell’S&P 500 del 10 %.

Questo settore merceologico, inoltre, ha la peculiarità di essere l’ultimo a capitolare in caso di crisi economica.

Un inizio di crisi si potrebbe trovare nella lettura dei bilanci di queste società; ad esempio bisogna porre molta attenzione all’aumento del fatturato senza un corrispondente aumento degli utili.

Le statistiche governative vanno anche queste interpretate; ad esempio per avere un dato reale sui consumi personali pro capite bisognerebbe scorporare dai dati forniti le spese sanitarie e quelle assicurative (ogni mondo è paese … Istat docet);

Le trimestrali in uscita in questa e nella prossima settimana diranno molto sul reale stato dell’economia americana. La trimestrale odierna di Intel (INTC) non la reputo tra quelle “fondamentali” pure essendo definita canonicamente una “market mover” in quanto troppo soggetta a movimenti speculativi e non reali a livello economico.

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