Sinceramente non vedo un crollo clamoroso delle borse non siamo ai livelli del 2000, i prezzi dei titoli sono diversi, ora sono abbastanza allineati, il privato non opera quasi più in borsa e il mercato è dominato dai fondi. Durante la bolla si parlava dei titoli azionari anche al bar, oggi questo non accade, però di contro, vi è il rovescio della medaglia ovvero dando mano libera ai fondi questi possono dopare il mercato e fare il bello e cattivo tempo. Erroneamente abbiamo la convinzione che il più alto debito del mondo sia quello americano seguito a ruota dal nostro, nulla di più sbagliato. Il Giappone ha il più alto debito al mondo, circa il 165% contro un 115% nostrano, e per resistere quella banca centrale lavora in modo artificioso, mantenendo i tassi di interesse quasi a zero e svalutando in continuazione lo yen; cosa per altro già vista nella nostra Repubblica negli anni 80. Analogamente attorno al 1980; prima del declino, il Nikkei quotava quasi 40.000 punti, i prezzi degli immobili in quell’area geografica erano alle stelle (forse un po’ più bassi rispetto al valore attuale), mi domando cosa accadrebbe ora se ci fosse un crollo nel settore immobiliare sia da noi che in america? quando e soprattutto come ci riprenderemmo? In Asia e non solo lì c’è uno scenario inquietante.
venerdì 1 dicembre 2006
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