Telefonia mobile e internet hanno distrutto la barriera delle distanze, quotidianamente siamo bombardati dalle pubblicità di compagnie telefoniche varie, in una ad esempio si vede una nonnina più arzilla e scattante di una ventenne palestrata in allegra videoconferenza con la figlia ed i nipoti dall’altra parte del mondo; nella realtà molte famiglie sparse per il belpaese comunicano fra loro in questa maniera, web camera, MSN e Skipe sono diventati di dominio comune [e da qui, borsisticamente parlando, il rovescio della medaglia ovvero il crollo degli utili per molte compagnie telefoniche] e ormai il cellulare è alla portata di ogni tasca. Siamo tutti sempre reperibili e sempre al telefono. Ho una certa nostalgia delle vecchie cabine telefoniche, quando si aspettavano le 22 per telefonare alla findanzatina (ovviamente i soldi erano pochini e ci si arrabattava per risparmiare 2 lirette….); allora la prima cosa che chiedevamo comunicando al telefono era “come stai ? ”, oggi invece “ dove sei ?”, ma si sa il mondo cambia e noi con esso. Il rovescio della medaglia è che la nostra privacy è finita, inesorabilmente sepolta; non è una novità che anche con il cellulare spento siamo comunque rintracciabili tramite la batteria, ma questa è solo la parte superficiale della bugna. Internet: il futuro prossimo della comunicazione, cominciamo da qui; è un dato di fatto che qualsiasi cosa noi facciamo con esso, da una semplice operazione borsistica alla visita di un sito, lasciamo nel “web” più tracce di un branco di rinoceronti alla carica, e chi sa seguire le tracce da noi lasciate, sa le nostre abitudini, sa i nostri vizi pregi e difetti, sà tutto. Noi crediamo erroneamente che basta un semplice software antivirus e un firewall per impedire a occhi indiscreti di entrare nei nostri PC domestici, nulla di più sbagliato. Prima di essere frainteso mettiamoci in testa che noi non siamo nessumo ovvero non siamo soggetti interessanti per cui nessun hacker ci viene a spiare o infastidire, non siamo parenti o fratelli di qualche personaggio famoso e non abbiamo siti interessanti come può essere ad esempio quello del Governo americano o del K.G.B, insomma contiamo meno di zero e proprio per questo siamo indifendibili. Se si accetta internet e tutto quello che è correlato bisogna necessariamente accettare che siamo vulnerabili, anzi qualsiasi cosa si faccia in rete è pubblica o lo può diventare. Un ragazzino di 15 anni è in grado di fare più danni di un elefante in piena tempesta ormonale in un negozio di cristalli, e la riprova se volete andare in cerca di guai è alla mercè di tutti. Basta usare un qualsiasi motore di condivisione dei files, trovate di tutto e con le parole giuste avete a diposizione il mondo, dai filmini familiari estivi a delle fotografie delle vacanze, i diari, la vita privata del malcapitato/a di turno, e proprio tramite internet lo potete distruggere, anche fisicamente e/o elevarlo al cielo. Si trova di tutto; esempio gli appunti di un dietologo e tutto il curriculum vitae dei suoi pazienti con nomi, cognomi, indirizzi e anamnesi degli stessi, ho trovato la foto sexy di una ragazza che vedo da anni quando vado in spiaggia (molto carina invero), le vacanze di una famiglia a Catania ma ho anche trovato vite distrutte, scene da incubo. Tecnicamente parlando, chi visualizza queste “fotografie di vita quotidiana” se ha un minimo di conocenza informatica si accorge che non è la semplice copia di un files ma è come se nell’attimo stesso in cui il documento viene immesso nel proprio PC viene contemporaneamente immesso in milioni di alti PC in originale e contemporaneamente e altrettanto velocemente venisse replicato e diffuso. L’effetto è “a catena” e la vita privata di una persona può essere elevata al cielo o distrutta. Quando ce ne rendiamo conto è già troppo tardi e il danno è irreparabile, l’effetto della divugazione esponenziale è devastante. Ovviamente questo retro della medaglia non interessa a nessuno, la faccia pulita della medaglia è che internet è sinonimo di libertà, comunicazioni veloci, musica, film e tant’altro gratis.
mercoledì 31 gennaio 2007
Il grande fratello
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